MESSINA. Ieri pomeriggio la Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, in visita a Messina con l’Impresa Sociale Con i Bambini, ha fatto tappa all’Hub di Comunità di Fondo Saccà a Maregrosso della Fondazione Messina, sorto laddove esisteva una grande baraccopoli della città. L’Hub di Comunità oggi ospita, fra l’altro, un’infrastrutturazione permanente per il contrasto della povertà educativa che la stessa Fondazione comunitaria ha realizzato in partnership e con il contributo dell’Impresa Sociale Con i Bambini.
I membri della Commissione – spiega una nota – hanno così potuto toccare con mano un modello di riqualificazione delle periferie urbane in cui si coniugano sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale, sviluppo di comunità, contrasto alla povertà educativa, bellezza. Una visita che ha suscitato nei commissari valutazioni positive e grande interesse.
«La visita della Commissione parlamentare di inchiesta sulle periferie a Messina e, in particolare, a Fondo Saccà, è un momento di grande rilievo per tutto il Paese. Segna l’attenzione del Parlamento verso le esperienze che, nei luoghi di maggiore fragilità, stanno generando nuove possibilità di futuro attraverso la collaborazione tra pubblico, privato sociale e comunità locali», evidenzia Marco Rossi Doria, presidente dell’Impresa Sociale con i Bambini.
«Con i Bambini, l’impresa sociale attuatrice del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, lavora da anni in centinaia di contesti periferici e marginali di tutta Italia. Il nostro impegno è quello di costruire alleanze territoriali stabili che mettano insieme scuole, enti locali, organizzazioni sociali, imprese e famiglie per restituire opportunità educative e sociali a bambini e ragazzi che spesso nascono e crescono in condizioni di esclusione», ricorda Rossi Doria. «La collaborazione con la Commissione parlamentare di inchiesta sulle periferie nasce dal comune intento di approfondire, con dati, esperienze e risultati concreti, ciò che funziona nei processi di rigenerazione educativa e sociale. L’obiettivo condiviso è fornire al Parlamento e al Paese elementi di conoscenza e di proposta per orientare politiche pubbliche più efficaci, integrate e di lungo periodo». In questa prospettiva, evidenzia, «Con i Bambini mette a disposizione della Commissione un patrimonio unico di esperienze, raccolto in oltre 900 progetti attivi in tutte le regioni italiane, molti dei quali operano proprio nelle periferie urbane, nei piccoli comuni interni e nei quartieri popolari. Da queste esperienze emerge con forza che la povertà educativa e la marginalità territoriale sono due facce della stessa medaglia: senza investimenti strutturali nell’infanzia e nell’adolescenza, non c’è vera rigenerazione delle periferie.
«La visita di oggi a Fondo Saccà è simbolica – conclude il presidente di Con i Bambini – Qui la Fondazione Messina, insieme a tanti attori locali e al sostegno di Con i Bambini, ha trasformato un’area segnata dal degrado in un luogo di inclusione, lavoro e partecipazione civica. È la dimostrazione che la rigenerazione è possibile quando si lavora in modo integrato, mettendo al centro le persone e le comunità. Con i Bambini continuerà a collaborare con la Commissione, offrendo analisi, buone pratiche e strumenti per sostenere un cambio di paradigma: dalle politiche di emergenza alle politiche di prevenzione e sviluppo umano. Le periferie non devono più essere luoghi di attesa o di assistenza, ma spazi dove nascono nuove idee di cittadinanza, giustizia e futuro per i bambini, le famiglie e l’intero Paese».
Cos’è il progetto Capacity
Grazie al programma Capacity, di cui è stato capofila il Comune di Messina e la Fondazione Messina co-ideatore, partner strategico, tecnico e cofinanziatore, negli anni scorsi le intere aree delle baraccopoli storiche di Fondo Saccà e Fondo Fucile sono state superate, liberando 205 famiglie e oltre 650 persone da una condizione di degrado urbano estremo, fra amianto e cemento, da condizioni insalubri e da un destino obbligato di marginalità sociale. Ora tutte vivono altrove, in una casa scelta dislocata in zone diverse della città. Poco meno di metà di esse, grazie ai meccanismi economici introdotti dalla Fondazione messinese, vivono in una casa di loro proprietà.
Nessuna nuova palazzina o quartieri ghetto realizzati, perché il modello di riqualificazione urbana di Capacity ha permesso processi di ibridazione urbana e sociale.
L’Hub di Comunità di Fondo Saccà
A Fondo Saccà, in una parte della baraccopoli liberata già prima di Capacity, la Fondazione Messina ha realizzato prototipi di unità immobiliari ecofriendly, dove hanno sede il Centro-Socioeducativo “Il Melograno”, una biblioteca e piccole abitazioni destinate ad housing “molto sociale”.
I prototipi sono stati costruiti con le tecnologie più avanzate all’insegna della sostenibilità ambientale: sistemi costruttivi in paglia pressata e legno, impianti fotovoltaici collegati a sistemi di mutualizzazione dell’energia, riciclo delle acque grigie per alimentare le aree verdi che circondano il condominio, sistemi sperimentali di domotica per la tutela della salute e per il risparmio energetico, forme di monitoraggio ambientale. L’area, definita “Hub di Comunità di Maregrosso”, è circondata da un giardino in cui si trovano installazioni di artisti locali e internazionali, fra cui il basco Alex Mendizabal.
Transizione energetica sostenibile
Ancora, questa periferia riqualificata è divenuta un sito test per la transizione energetica sostenibile anche sul piano sociale. Il sito test è anche un laboratorio STEM permanente per gli studenti del territorio e non solo. Sono numerose le attività educative sviluppate nel sito in partnership con l’Impresa Sociale Con I Bambini.
Con l’Istituto di Tecnologie Avanzate per l’Energia “Nicola Giordano” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ITAE) la Fondazione ha infatti ha avviato da tempo un percorso che coniuga la ricerca scientifica nel settore delle tecnologie energetiche a bassa impronta di carbonio con il contrasto alle diseguaglianze e alle povertà. Sono state innestate diverse progettualità congiunte nell’ambito di programmi di ricerca nazionali e europei (CNR4Capacity, Hybris, Bando CER Fondazione con il Sud) che hanno come obiettivo la massimizzazione dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, la sperimentazione di sistemi di accumulo energetico innovativi e lo studio di modelli ottimizzati per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
«Questo sito sta diventando, giorno dopo giorno, un vero e proprio laboratorio di tecnologie e modelli socio-economico-ambientali che opera in un “ambiente reale”, cioè dove la comunità svolge la propria esistenza quotidiana», sottolinea Francesco Sergi, dell’Istituto ITAE del CNR. «Da un punto di vista scientifico i semi innestati insieme iniziano a fiorire – continua Sergi – attraverso la pubblicazione di un brevetto industriale sulla ripartizione dei flussi energetici in chiave sociale, la dimostrazione di un sistema di accumulo a batterie ibrido e la sperimentazione di una microrete intelligente (Smart Grid), entrambe di recente oggetto di autorevoli pubblicazioni».
Proprio in questi giorni, il CNR-ITAE, con la Fondazione Messina e con la Esco Solidarity and Energy, sta sviluppando un protocollo d’intesa che possa garantire un respiro di lungo periodo alla collaborazione in corso, definendo strategie comuni di ricerca, e consentendo e regolando l’accesso dei ricercatori dell’ITAE al sito di Fondo Saccà che rappresenta il nucleo da dove far partire nuove iniziative legate alla formazione con le scuole e con l’università e programmi di innovazione e di ricerca scientifica.






