MESSINA. È in arrivo nella serata di stasera, 23 ottobre 2025, dalle ore 20.30 alle 00.30, al Retronouveau, in via Croce Rossa 33, il primo appuntamento con Hi-Fi Bar, ovvero un nuovo format dove il suono si ascolta rigorosamente in alta fedeltà. Un live talk, dunque, a ingresso gratuito, che un giovedì al mese, accompagnerà il pubblico in un vero e proprio viaggio alla scoperta dei grandi movimenti che hanno segnato la storia della musica, dando origine anche a diverse sottoculture del Novecento, arrivandosi a trasformare, dall’abbigliamento, alle letture, al costume, in iconici e identificativi stili di vita. La rassegna ideata e animata da tre delle colonne portanti della rivoluzione culturale e musicale in città come Gianfranco Moraci, Alfredo Reni e Davide Patania, si concentrerà sul raccontare e analizzare, grazie a documenti, curiosità, chicche, ascolto di vinili, proiezioni e pubblicità d’epoca, un determinato periodo storico che ha segnato l’inizio di nuovo modo di suonare e di ascoltare, ma anche di approcciare la vita, dando la possibilità al pubblico presente non solo di interagire durante il talk, ma di portare con sé i propri dischi per contribuire all’ascolto. La prima puntata, che si terrà per l’appunto nella serata di oggi, “It’s mod mod world” sarà un viaggio alla scoperta del movimento Mod che da Londra, alla fine degli anni ’50, ha rivoluzionato e continua a rivoluzionare intere generazioni grazie alla fascinazione per dei ben precisi canoni identificativi musicali, estetici e di costume.

Come nasce Hi-Fi Bar?

Davide Patania: «Nasce dall’esigenza di offrire un prodotto d’ ascolto diretto con una qualità audio eccezionale, high-end come direbbe Moraci, dato che fortunatamente nel corso degli anni il Retronouveau ha puntato molto nell’acquisto di determinati prodotti che sono andati a innalzare la qualità audio. Così dato che abbiamo soddisfatto in primis le persone che vogliono ballare, adesso è arrivato il momento di soddisfare anche tutti coloro che in realtà vogliono soltanto ascoltare e sublimare l’idea di un ascolto collettivo e molto diverso da quello casalingo. L’ ascolto collettivo, infatti, è una parte fondamentale di quest’ esperienza perché porta inevitabilmente ad interagire: punto molto sul fatto che per ogni appuntamento tematico il pubblico possa portare dei vinili attinenti che finiscano sui piatti non appena i nostri presentatori termineranno di parlare».

A chi è venuta l’idea di dare vita al format?

Davide Patania: «L’idea è venuta a me, da solo non l’avrei mai potuta realizzare perché a Messina non ci sono esperti istrionici come loro due: Alfredo fa radio da una vita, e intrattiene persone da molto di più, e Gianfranco ha una collezione di dischi eccezionale, quasi ossessiva, che spazia proprio dal rhytm and blues degli anni quaranta alla musica moderna».

Perché la scelta del vinile?

Alfredo Reni: «Non è una questione nostalgica. Mi piace sempre ricordare una frase di Bob Dylan che diceva e dice “Il vinile suona meglio”  e questo per dire che il vinile era il risultato del suonare dei musicisti e non di suoni computerizzati: nel vinile senti la batteria, senti la chitarra, senti la tastiera ed ecco perché il vinile suona meglio e tutte le puntate di Hi-Fi Bar avranno il vinile come protagonista e nessun altro format audio tranne alcuni filmati d’epoca».

Come si svolgerà il format?

Alfredo Reni: «Per deformazione professionale lo definisco una specie di trasmissione radiofonica interattiva dove alterneremo canzoni, immagini e video. È un talk show moderato da me e Gianfranco: introduciamo un determinato mondo musicale, lo analizziamo, mostriamo ciò che abbiamo raccolto e tra una canzone e l’altra scambiamo pareri e curiosità interagendo con il pubblico. Per molti sarà una sorpresa soprattutto verificare come un fenomeno che nasce, ad esempio, alla fine degli anni 50 in realtà ha ancora oggi un motivo e una ragione di esistere. E sarà sorprendente capire come tuttora sia radicato nella cultura di molti inconsapevolmente. Speriamo, quindi, di avere questo ritorno di persone che ci diranno grazie ci avete fatto capire da dove veniamo e chi siamo».

Su cosa sarà incentrato il primo appuntamento?

Gianfranco Moraci: «Il primo appuntamento, stasera, è dedicato al mondo Mod dato che è stata la prima sottocultura giovanile tra tutte: ha anticipato gli hippie, ha anticipato quello che sarebbe successo poi con il post punk, diventando il primo grande movimento di costume in cui tutti i giovani della vecchia Inghilterra si sono identificati fino al punto tale da allargarsi e diventare un movimento a livello mondiale. Abbiamo, quindi, messo insieme una raccolta di documenti visivi e documenti sonori presi dall’archivio storico dell’Istituto Luce Inglese che altro non sono che immagini storiche della trasformazione del costume della vecchia Britannia: l’ Inghilterra, ed il mondo, infatti, fino ad un determinato momento hanno vissuto soltanto in funzione dei mercati dell’adulto e dell’ anziano o del bambino, ma esisteva una larga fascia di pubblico che non era codificata ovvero gli adolescenti, o meglio dall’ adolescenza alla maturità, che grazie alla nascita della musica pop ha cominciato a sviluppare dei gusti estetici che si sono andatati poi a riflettere e rapportare con la letteratura, col costume ma soprattutto con la musica. È la musica stessa che ha accelerato questo processo».

Qualche spoiler sui protagonisti della puntata di stasera?

Gianfranco Moraci: «La parola mod deriva da modernist che a sua volta parte con la musica jazz e piano piano si trasforma, nel vecchio continente, con l’arrivo dei primi gruppi che rendono il blues elettrificato e più veloce, ma soprattutto incentrato su tematiche più europee.  Gli Who, gli Small Faces, gli Yardbirds ovvero il primo gruppo di Eric Clapton, Jeff Beck e Jimmy Page, sono mod. David Bowie era un principe mod e stasera porterò, infatti, un vero cimelio: il primissimo 45 giri di David Bowie in assoluto. Ovviamente saranno presenti altri cimeli fondamentali ed alcuni anche a tratti bizzarri come per esempio quello di un cantante italiano che negli anni 60 fece una canzone intitolata Uno dei Mods. Sarà protagonista anche un film di Alberto Sordi che parla dei mod, così come diverse pubblicità che hanno puntano e puntano sulla moda dei mod e che, quindi, sono fondamentali in questa storia. Scoprirete tanto altro ancora».

Cosa c’ ha lasciato in eredità il mondo mod?

«L’eredità del movimento mod è dappertutto, basti anche solo pensare a tutte le sottocorrenti musicali che da là si sono ramificate. Uno dei dischi più ballati dai mod era firmato da Bobby Womack che oggi fa dischi con il cantante dei Blair. Noel Gallagher dei Oasis è uno dei seguaci del movimento mod e molti dei gadget degli Oasis ne sono la prova. La rigatura oggi la troviamo nel sound perché l’ha inventata Jeff Beck ed è stata assorbita dai Blair, dagli Oasis e dagli Smiths per esempio. E se poi vogliamo parlare di un’eredità sociale, fondamentale, si parte dal fatto che fino all’arrivo del movimento mod i giovani praticamente non esistevano e a un certo punto, invece, diventano dei soggetti centrali, liberi, che condizionano le mode ed i costumi sessuali»,

Tre motivi per prendere parte a una serata Hi-Fi Bar.

«Per la scoperta di ascoltare la musica in modo totalmente immersivo, per entrare a far parte di una comunità di audiofili che non si limita solo ad ascoltare ma ad estrapolare ed esplorare i propri ricordi, le proprie curiosità e tutto quello che c’ è da sapere su un determinato movimento musicale andandolo a condividere per l’appunto con altri, ma soprattutto perché, stasera, il primo brano che andremo ad ascoltare è assolutamente iconico. Non vogliamo spoilerare nulla, ma nel momento in cui la puntina toccherà il vinile accadrà qualcosa di indimenticabile. Ecco Hi-Fi Bar è un piccolo parco tematico, non nostalgico ma divulgativo, soprattutto per gli amanti della musica o per le nuove generazioni che in città, sotto questo punto di vista, non hanno dei riferimenti»

 

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