MESSINA. «È stata data ampia eco dai giornali e telegiornali locali all’ordinanza emessa due giorni fa, con la quale il neo Subcommissario per il risanamento, ing. Santi Trovato, in piena discontinuità con il suo predecessore – che aveva stabilito, nei criteri di assegnazione delle abitazioni nel piano di risanamento, di dare assoluta priorità alle famiglie con soggetti fragili (bambini disabili, anziani gravemente malati, ecc.), nell’universalmente apprezzato tentativo di garantire il diritto a uscire dalle baracche alle persone oggettivamente più bisognose – ha deciso, invece, di stabilire delle priorità diverse» a prendere parola sull’ordinanza la consigliera comunale del Partito Democratico Antonella Russo.
«In particolare, l’Ing. Trovato ha ritenuto di dover aggiornare i criteri di assegnazione degli alloggi disponibili, utilizzando come preminente il criterio della liberazione delle aree baraccate per “lotti unitari e funzionali“, e stabilendo che solo all’interno di ogni singolo lotto o sublotto si debba poi dare priorità ai nuclei familiari in condizione di grave fragilità socio-sanitaria- spiega- l’applicazione pratica di tale criterio comporterà delle conseguenze nefaste per i cittadini più bisognosi, i quali, in risposta alle loro stringenti necessità di vivere in una abitazione dignitosa, si troveranno invece preferiti altri criteri che sono quelli di non disunire le famiglie all’interno di uno stesso lotto o sublotto, affinché non si realizzi lo sgombero di unità abitative sparse sul territorio. Che la finalità contenuta in tale ordinanza parrebbe quella di voler privilegiare la politica del mantenimento dei nuclei familiari di ex baraccati negli stessi, anche se nuovi, contesti abitativi (come se si trattasse di persone e famiglie che non possono e non devono integrarsi con il resto della cittadinanza…), e non, piuttosto, la finalità di “togliere” dalle baracche quegli anziani malati che da troppo tempo attendono un alloggio dignitoso e salubre, così come quei bambini che hanno diritto di non sentirsi ancora per anni svantaggiati doppiamente, a causa della loro fragilità fisica ed anche a causa di un contesto abitativo non idoneo alle loro condizioni. Che, pertanto, le finalità di tale ordinanza si mostrano in violazione dei principi basilari della nostra Carta costituzionale, in téma di parità di tra i cittadini e di osservanza del diritto alla salute.»
«Ad oggi circa 130 famiglie attendono di essere trasferite in alloggi dignitosi e idonei rispetto alla condizione di fragilità dei loro componenti, accertata dall’Asp di Messina e che questa diversa individuazione di priorità di sbaraccamento potrebbe significare (anzi significherà di certo, quanto meno per molti di loro) la fuoriuscita dalle baracche in tempi molto lunghi, sicuramente di svariati anni e detta ordinanza desta ulteriori gravi perplessità, nella parte in cui dispone che la lista delle 130 famiglie con persone fragili sia trasmessa ad Arisme, al fine di valutare comunque la possibilità di inserire tali nuclei familiari nell’ambito della legge sull’emergenza abitativa. Anche sotto tale profilo l’ordinanza in questione si appalesa in tutta la sua inopportunità, vista l’esistenza di migliaia di richieste di alloggi per emergenza abitativa, e pochissime case a disposizione; e visto, anche, il tentativo di catalogare insieme politiche del tutto diverse tra loro, quali appunto le politiche di risanamento con quelle dell’emergenza abitativa, che hanno origini, cause ed anche finalità certamente non coincidenti» scrive «La tematica della tutela delle persone fragili è argomento cui non può considerarsi estraneo il sindaco del Comune di Messina, né l’Assessora ai Servizi Sociali, né la presidente della società partecipata Messina Social City, così come non possono non essere direttamente chiamati in causa anche i garanti delle persone affette da disabilità e dei minori e degli adolescenti. Il sindaco del Comune di Messina, e gli altri Organi in indirizzo, al fine di conoscere se, ognuno nell’ambito delle proprie specifiche competenze, previo coinvolgimento dei garanti delle persone disabili e dei minori, non ritengano opportuno convocare immediatamente il Subcommissario al risanamento, ing. Santi Trovato, al fine di fargli revocare in autotutela l’ordinanza n. 1/2025, in quanto la stessa considera rilevanti le fragilità dei cittadini che vivono in baracca solo all’interno dei loro lotti di provenienza…. e non in base al rispetto preminente dei diritti delle persone malate, e dei minori che si trovano attualmente ancora a vivere all’interno di baracche non consone alle loro condizioni di salute; ed anche al fine di concordare con lo stesso subcommissario dei diversi criteri di assegnazione di alloggi popolari, che tengano in prioritario conto la condizione di fragilità accertata dei 130 nuclei familiari già censiti dall’Asp di Messina ed ancora in graduatoria»
A prendere parola anche Libero Gioveni, Capogruppo Fratelli d’Italia e Alessandro Cacciotto Presidente della 3° Municipalità «Se per la struttura commissariale al Risanamento 130 famiglie in cui siano presenti soggetti fragili sono troppe nell’ottica di evitare le assegnazioni a macchia di leopardo, che si proceda almeno con i casi sanitari più gravi! -scrivono- Non conosciamo esattamente quanti casi di “fragilissimi” siano ancora rimasti – evidenziano Gioveni e Cacciotto – ma riteniamo senza mezzi termini che almeno queste categorie, specialmente se vi siano all’interno dei minori, vadano nuovamente reinserite. Peraltro – spiegano i due esponenti di Fratelli d’Italia – l’idea originaria dell’ex sub Commissario Scurria era quella di considerare soprattutto, appunto, i “fragilissimi”, ai quali poi in corso d’opera si sono aggiunti altri soggetti con condizioni invalidanti meno gravi. È ovvio che se si considera la scadenza della legge che ha concesso i poteri al Commissario non troppo lontana, l’urgenza dell’ing. Trovato di dover cancellare le tante favelas del territorio lo ha probabilmente indotto a cambiare strategia, ma nello stesso tempo non si possono lasciare con un pugno di mosche in mano famiglie che, anche con verifiche già effettuate dalla polizia municipale, si ritrovano catapultate in altre graduatorie che certamente presupporranno tempi molto ben più lunghi. Chiediamo quindi al sub Commissario Trovato di rivalutare almeno in parte l’ordinanza, reinserendo i soggetti “fragilissimi” nelle prossime assegnazioni abitative»
A chiedere chiarimenti a Trovato anche il garante dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza Giovanni Amante: «In relazione all’ordinanza nella mia qualità di garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, dopo aver letto il contenuto della stessa, ho rilevato che ha ritenuto di dare priorità alla demolizione per lotti; a seguito di ciò, è evidente che i tempi di assegnazione degli immobili a favore di nuclei familiari con la presenza di soggetti fragili si dilaterà, non avendo più priorità, se non all’interno della zona da risanare. Tutto ciò premesso, le chiedo di rivedere questa scelta e di dare impulso e priorità in favore dei nuclei familiari con soggetti fragili, minori e persone con disabilità. A mio avviso, sarebbe un atto di attenzione importante a favore delle famiglie che vivono già situazioni estremamente difficili e una azione significativa e apprezzata nei confronti dei tanti minori che ancora vivono nelle baracche»