MESSINA. Antonio Mazzeo, l’attivista, giornalista e professore fermato ieri dall’esercito israeliano insieme ai 19 attivisti della nave Handala di Freedom Flottilla, mentre si dirigevano a Gaza per portare aiuti umanitari, sta tornando a Messina. Imbarcato in un volo a Tel Aviv alle 8.20 di stamattina, arriverà a Fiumicino alle 11.05: Mazzeo ha scelto di farsi espellere immediatamente da Israele e di essere rimpatriato in Italia, dover all’arrivo sarà ascoltato dalla Polizia. 

Ieri, immediatamente dopo il suo fermo, non hanno tardato ad arrivare le reazioni della politica. Per primo il sindaco Federico Basile, cher ha convocato la giunta perchè, insieme al consiglio comunale, deliberi “un deciso indirizzo nei confronti del Governo nazionale, sollecitando l’attivazione di ogni canale di diplomazia internazionale per ottenere l’immediata liberazione del professore Antonio Mazzeo e degli altri attivisti arrestati dalle forze di difesa israeliane mentre si trovavano in missione umanitaria”. A Basile ha fatto eco Laura Castelli, presidente di Sud chiama Nord, che ha spiegato: “Abbiamo immediatamente sollecitato il governo, chiedendo un intervento celere per la liberazione dei nostri connazionali coinvolti”. Sempre da Sud chiama Nord, i deputati regionali Cateno De Luca, Pippo Lombardo e Matteo Sciotto chiedono che l’Ars si esprima con un atto formale per la liberazione di Antonio Mazzeo e degli attivisti della Freedom Flotilla: “La Sicilia non può restare in silenzio di fronte alla detenzione arbitraria di un proprio figlio – affermano De Luca, Lombardo e Sciotto –. Antonio Mazzeo è da sempre impegnato nella difesa dei diritti umani, dell’ambiente e della giustizia sociale. È dovere delle istituzioni siciliane farsi sentire e pretendere la sua immediata liberazione insieme a quella degli altri attivisti. Chiediamo al Presidente Galvagno – proseguono i deputati – di dare un segnale forte e autorevole attraverso l’ARS, per tutelare la dignità e la libertà di chi agisce nel nome della pace e della solidarietà.

E’ arrivata da Alfredo Crupi, segretario provinciale di Rifondazione comunista, la prima nota di solidarietà, con una “denuncia per l’ennesimo atto di aggressione compiuto dalle forze israeliane in violazione del diritto internazionale e del diritto umanitario. Chiediamo al nostro ministro degli esteri di intervenire con fermezza per pretendere il rilascio di tutti gli attivisti e dei nostri connazionali in particolare. Chiediamo a ogni istituzione, a tutti i livelli, di interrompere qualsiasi rapporto d’affari e collaborazione con Israele”, recitava un comunicato.

Il comitato provinciale di Messina dell’Anpi, associazione nazionale partigiani d’Italia, si rivolge direttamente al ministro degli esteri Antonio Tajani faccia rilasciare Antonio Mazzeo: “Gli attivisti pacifici della Freedom Flotilla devono essere subito rilasciati e riportati a casa per difenderli e proteggerli da ulteriori abusi e violenze. Auspichiamo che il governo italiano, ispirato dalla nostra Carta costituzionale, faccia sentire lo sdegno e il dissenso del popolo italiano per tutto quello che in questo periodo sta accadendo a Gaza”. Non solo: l’Anpi invita “la delegazione parlamentare messinese, insieme al sindaco di Messina e al Consiglio Comunale, a riconoscere con una delibera lo Stato di Palestina”.

Anche la Cisl di Messina in una nota spiega che “Siamo vicini a tutti gli attivisti fermati e naturalmente al messinese Antonio Mazzeo – afferma il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi – e auspichiamo che tutto possa risolversi nel migliore dei modi e nel più breve tempo possibile così da consentire il rientro a casa, dai propri cari”.

“Chiedo l’immediato intervento del Governo e del Ministero degli Esteri per la liberazione degli ostaggi e per l’apertura dei corridoi umanitari per far pervenire alla popolazione palestinese cibo e beni di prima necessità. Non possiamo più assistere a queste barbarie”, dichiara il deputato messinese Antonio De Luca, Capogruppo all’ARS del MoVimento 5 Stelle.

La delegazione di Italia Nostra di Milazzo, a nome del presidente Guglielmo Maneri, chiede invece al sindaco della cittadina Pippo Midili, “a nome della cittadinanza tutta di Milazzo, di intervenire presso il governo, in particolare, presso il ministro degli Esteri, affinchè venga richiesta l’immediata liberazione del nostro concittadino”.
Il Partito Democratico, nelle persone del segretario provinciale Armando Hyerace e dei consiglieri Antonella Russo e Alessandro Russo e del capogruppo Dem in consiglio comunale, Felice Calabró, depositerà nei prossimi giorni una mozione per impegnare Sindaco e Giunta a farsi portavoce, in ogni sede istituzionale, di una posizione chiara: per la pace in Medio Oriente, il rispetto del diritto internazionale e la tutela dei diritti umani”. La mozione dal gruppo democratico chiede di sostenere il riconoscimento dello Stato di Palestina nei confini del 1967, accanto a Israele, con Gerusalemme capitale condivisa, promuovere un cessate il fuoco immediato, la liberazione degli ostaggi, la protezione dei civili e l’ingresso di aiuti a Gaza, condannare ogni tentativo di espulsione o annientamento del popolo palestinese, chiedere lo stop agli scambi di armi con Israele e l’adozione di sanzioni europee contro le violazioni del diritto internazionale, difendere la Corte penale internazionale come presidio di giustizia globale”.

In mezzo alla solidarietà è arrivata anche una polemica: “Il Sindaco si sveglia tardi e solo dopo l’arresto di Antonio Mazzeo. Dove erano prima le istituzioni messinesi? Dov’erano quando a Gaza si consumava un genocidio sotto gli occhi del mondo? Troppo comodo indignarsi solo quando tocca “uno dei nostri”. La pace non si fa con le dichiarazioni tardive, né con i like sui social. La pace si fa con scelte politiche coraggiose e nette. Noi continueremo a denunciare il genocidio in corso e a chiedere: Messina, da che parte stai?”, spiegava una nota del Comitato Fermiamo la Guerra a Gaza.

(Illustrazione di copertina di Lelio Bonaccorso)

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