MESSINA. La biblioteca regionale e la sua emeroteca, la prima in via Primo Settembre e la seconda a Sant’Agata, chiuderanno per procedure esecutive di sfratto. Sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale del Pd Alessandro Russo.
“Si apprende con grande dispiacere della vicenda in cui versa la biblioteca regionale di Messina, soggetta a procedure di sfratto e successivo sgombero dei locali per entrambe le sue sedi. La prima, quella centrale, posta nel plesso della curia arcivescovile e l’altra, relativa all’emeroteca, che è attualmente collocata in un immobile privato in villaggio S. Agata.
Seguo da tempo questa vicenda e nelle scorse settimane ho richiesto al Dipartimento Edilizia Privata del Comune di avere tutte le carte e le documentazioni relative a possibili trasformazioni edilizie o a nuove edificazioni da voler operare sulla villa di S. Agata presso la quale è sita l’emeroteca. Voglio capire, in particolare, se sia immaginabile che si proceda a sfratto della preziosissima struttura – che contiene documentazioni preziose e rarissime che fanno ovviamente parte del pubblico demanio – senza pensare a dove eventualmente ricollocare le collezioni presenti e senza interrompere la fruizione del pubblico servizio che quella struttura consente a cittadini, studiosi e cultori della storia civica.
Allo stesso tempo, la prossima e probabile azione di sfratto esecutivo dalla sede centrale della biblioteca regionale per fare spazio ad attività che, si apprende, potrebbero essere di tipo commerciale, lascia sbigottiti per la assordante mancanza di parole e di azione politica da parte dell’amministrazione e dei rappresentanti politici della Città.
Al di là delle attività che i legittimi proprietari degli immobili in questione intendono intraprendere, tutte legittime, sia chiaro, il tema che emerge è politico. Come si può immaginare che una città, sede di una importante università, che sulla cultura ha saputo negli anni costruire una sua vocazione ancora dopo tanti anni non abbia saputo individuare una sede degna a ospitare l’intera biblioteca regionale, comprensiva di emeroteca, in spazi idonei e adeguati a tale scopo fondamentale? Perché negli anni di estenuante contrattazione con la Regione Siciliana sugli spazi dell’ex ospedale “Regina Margherita” nessuno ha mai tenuto in considerazione la circostanza che gli spazi destinati sulla carta alla biblioteca non sono affatto sufficienti a ospitare finalmente in maniera degna e definitiva l’imponente collezione libraria e di pubblicazioni che attualmente sono in possesso dalla nostra biblioteca?
La politica locale, tutta presa da priorità che danno grande possibilità di risalto e visibilità, insiste nella sua afasia completa circa il rischio che sta correndo la nostra biblioteca e la sua emeroteca. Un silenzio davvero fastidioso e assordante che però certifica come la cultura e la sua difesa, il diritto allo studio e alla diffusione e alla conoscenza non siano prioritarie per la politica cittadina.
Chiederò pertanto, a breve, la convocazione di un Consiglio comunale straordinario e aperto alla partecipazione della Regione Siciliana, dell’Amministrazione comunale e dei soggetti interessati da questa vicenda: non si può assistere ancora una volta passivamente alla situazione di rischio in cui versa la nostra biblioteca regionale.
Servono risposte chiare da parte della politica regionale, che decide: aumentare gli spazi destinati alla biblioteca e all’emeroteca, anche presso l’ex ospedale “Regina Margherita”; aumentare le risorse destinate a tale scopo dal Governo Regionale e dagli accordi tra Comune e Regione; preservare, fino a che la materia non sia definitivamente decisa in senso positivo, le attuali sedi della biblioteca regionale e della sua emeroteca: si ripete, le attività private dei proprietari sono legittime, eppure in contrasto con diritti costituzionalmente garantiti a favore della collettività. Non si può interrompere un servizio così importante per la città e questo deve essere un chiaro impegno di chiunque abbia responsabilità politica, a tutti i livelli, di questa città”.