MESSINA. Si è svolta ieri a piazza Cairoli una manifestazione, indetta dalla rete civica “Partecipazione”, per accendere i fari sulla chiusura totale della linea tranviaria: decisione, secondo gli organizzatori, che rischia di avere “pesanti ricadute sull’utenza e sull’intero sistema di trasporto pubblico urbano”. A intervenire sono stati Marcello Scurria, fino a un mese fa subcommissario al risanamento, e Michele Barresi, ex sindacalista della Uil trasporti.
Per entrambi, la soluzione della chiusura totale è una scelta sbagliata, e non è con le navette da 23 posti che si risolve il problema. Barresi parla di “cattiva programmazione: si sarebbero dovuti concentrare i lavori in zona nord e lasciare aperta quanto più possibile la linea in zona sud, in cui il tram è l’interscambio naturale del gommato che arriva dai villaggi. Se non è possibile la parzializzazione dei lavori, allora va ripensato completamente tutto il piano di servizio del gommato”.
“Non ci piace fare fughe in avanti e non siamo una lista”, ha messo le mani avanti Scurria, che ha allargato i tempi dalle buche nelle strade ai ritardi nell’attuazione dei progetti, fino ai “palazzoni ghetto” che saranno costruiti a scopo di risanamento, argomento sul quale il suo giudizio è stato tranciante: stanno smontando tutto, lo stanno depotenziando”.