MESSINA. Novantacinquesima su 107: è la posizione in graduatoria che la classifica della qualità della vita che come ogni anno viene stilata da Italia Oggi, in collaborazione con l’università La Sapienza di Roma e la Cattolica assicurazioni, assegna alla provincia dello Stretto.

Rispetto al 2018, Messina guadagna due posizioni (era 97ma, e addirittura alla posizione numero cento nel 2017), ma si trova sempre nel gruppo di coda, tra le province cioè in cui la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente. Non è una consolazione, ma Messina è in buona compagnia: nella stessa condizione di vivibilità non all’altezza del resto del paese si trovano 35 province su 38 del Mezzogiorno e delle isole.

Altra magra consolazione: Messina è seconda in Sicilia, dietro la sola Ragusa, che si piazza 93ma, e si mette dietro Palermo, Enna, Siracusa e Trapani (posizioni dalla 98 alla 101), Caltanissetta e Catania (103ma e 104ma), e Agrigento, fanalino di coda della graduatoria e provincia in cui si vive peggio in tutta Italia, centosettesima.

Fanno relativamente meglio i dirimpettai: Reggio Calabria è infatti novantesima. La migliore in Italia, per il 2019, è Trento. Tranto per avere una comparazione, e comprendere gli ordini di grandezza che la separano da Messina, la provincia autonoma trentina ha ricevuto un punteggio di mille, sommando tutti gli indicatori: in riva allo Stretto, il risultato è di soli 186,66.

Le prime dieci province appartengono, ancora una volta, al Nordest o al Nordovest: dopo Trento, ci sono Pordenone, Sondrio, Verbano-Cusio-Ossola, Belluno, Aosta, Treviso, Cuneo, Udine e Bolzano, che scende dal primo al decimo posto rispetto al 2018. Per incontrare le prime province del Sud bisogna scorrere la classifica fino ad arrivare al 69° e al 70° posto, dove compaiono le lucane Potenza e Matera

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