MESSINA. “Il tempo passa inesorabilmente e le speranze della stabilizzazione dei 76 precari dal primo marzo si attenuano sempre più”. E’ il grido d’allarme del sindacato Csa, che per bocca del segretario aziendale Gaetano Giordano lamenta il trattamento dei dipendenti a tempo determinato del comune di Messina.

“Gli impegni dell’amministrazione erano chiari, dapprima con il SalvaMessina, entro dicembre 2018, tutti stabilizzati e tutti a 32 ore: saltata questa opportunità per cause ancora oscure, l’ impegno era quello di inviare a Roma, nel più breve tempo possibile, il bilancio previsionale che a tutti oggi è in fase di elaborazione. Non c’è più tempo da perdere – spiega Giordano – e nulla più può essere lasciato al fato, serve immancabilmente un Rup che si assuma tutte le responsabilità degli atti da seguire personalmente a Roma presso la commissione Ministeriale. Saltando il mese di febbraio svanirebbero le speranze ed i sogni di 76 padri e madri di famiglie e lavoratori insostituibili della macchina comunale”.

“Animi accesi, delusione e rabbia la fanno da cornice fra le 76 anime in pena che nella quotidianità, liberi dal servizio, vanno a seguire personalmente l’iter procedurale – commenta Giordano – La commissione deve venire in possesso del previsionale ed avere possibilità e tempo di valutare il tutto entro e non oltre il mese di febbraio, altrimenti serviranno nuovamente bilancio consuntivo e consolidato proprio come nello scorso ed indimenticabile mese di Dicembre. Vicini ai lavoratori non possiamo esimerci dall’affermare con piena convinzione che qualora giorno 23 non ci saranno risposte concrete correlate da fatti, verrà proclamato lo stato di agitazione e tutto il personale interessato libero dal servizio stazionerà stabilmente, giorno e notte, nell’aula del consiglio comunale o nella saletta commissioni, fino alla soluzione definitiva del problema che ha rubato pace e serenità a 76 famiglie”, conclude la nota.

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