MESSINA. «I sottoscritti, nell’ambito delle iniziative volte a mitigare il disagio economico delle imprese chiedono, compatibilmente con l’equilibrio di bilancio dell’azienda, di ridurre l’importo della TARI per l’anno in corso per quelle attività obbligate alla chiusura temporanea». È la richiesta presentata al sindaco Cateno De Luca, all’assessore ai Rifiuti e Ambiente e al presidente di Messina Servizi Bene Comune da 18 consiglieri comunali (Biagio Bonfiglio, Giandomenico La Fauci, Piero La Tona, Salvatore Serra , Antonino Interdonato, Sebastiano Pergolizzi, Massimo Rizzo, Daria Rotolo, Alessandro Di Leo, Pierluigi Parisi, Francesco Pagano, Francesco Cipolla, Serena Giannetto, Placido Bramanti, Giovanni Scavello,  Giovanni Caruso, Libero Gioveni e Sorbello Salvatore.

«Vista la dichiarazione dello stato di emergenza del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 ha deliberato, per la durata di sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario epidemiologico connesso al COVID-19. Visto che in seguito a tale delibera con DPCM 11 marzo 2020 e successivi è stata disposta la chiusura di molteplici attività imprenditoriali e commerciali su tutto il territorio nazionale. Considerato che nel periodo in oggetto le attività commerciali e le aziende che non hanno potuto svolgere la loro attività, non hanno prodotto conseguentemente rifiuti, questo potrebbe aver determinato un risparmio nei costi di gestione da parte di Messina Servizi. Considerato che il perdurare di alcuni mesi di chiusura totale degli esercizi commerciali e delle piccole attività imprenditoriali ha provocato importanti ripercussioni economiche, in un contesto già fortemente in difficoltà anche prima della crisi COVID, nella gestione delle attività commerciali. Considerato che con ultimo DPCM del 26 aprile 2020 è stata predisposta la c.d. “fase 2”, della citata emergenza sanitaria, che potrebbe consentire la riapertura graduale di alcune attività nel rispetto del c.d. “distanziamento sociale” e dell’utilizzo di dispositivi individuali di protezione. Preso atto anche della difficoltà per tante aziende di poter accedere ai contributi previsti dal Governo, e dalla consapevolezza che probabilmente non saranno sufficienti a far ripartire adeguatamente le varie attività. I sottoscritti, nell’ambito delle iniziative volte a mitigare il disagio economico delle imprese chiedono, compatibilmente con l’equilibrio di bilancio dell’azienda, di ridurre l’importo della TARI per l’anno in corso per quelle attività obbligate alla chiusura temporanea. Gli scriventi chiedono che dall’importo complessivo previsto per ciascuna attività imprenditoriale siano decurtati per intero gli importi relativi alle mensilità di totale chiusura e di posporre il pagamento della I rata a ottobre. Per le aziende che riaprendo dovranno attuare misure di distanziamento sociale, limitando e contraendo gli accessi (vedi settore ristorazione, servizi alla persona ed altri) che la tariffa venga opportunamente ridotta. Appare superfluo sottolineare che tale accertamento avvenga in tempi brevissimi per poter essere sottoposto alla necessaria valutazione del Consiglio Comunale».

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