MESSINA. Dopo il video postato questa mattina, finito letteralmente nella bufera, il sindaco Cateno De Luca torna nuovamente sul caso “clochard”, rivendicando la sua scelta di “mettere alla gogna” i migranti in un ulteriore filmato. Che farà discutere ulteriormente.

«Come ho fatto per tutte le cose che affronto, io rendo pubblici i nostri interventi», spiega il primo cittadino, che mantiene la propria posizione anche dopo le numerose critiche, definendo ipocriti coloro che si sono indignati. Fra questi anche il suo assessore  Alessandra Calafiore, che stamattina – a quanto riferisce De Luca – è stata la prima a chiamarlo. «Li abbiamo picchiati? Li abbiamo offesi? – le ha risposto il sindaco – Non abbiamo fatto altro che identificarli e invitarli, una volta per tutte, ad andarsene”.

In “diretta” Facebook, però.

«Io non ho alcun problema, se capiterà, a rendere pubblico un altro blitz del genere – prosegue – perché siamo veramente degli ipocriti all’ennesima potenza: sappiamo che esistono certe cose ma quando qualcuno ce le sbatte in faccia ci indigniamo», attacca De Luca. «Io ho fatto l’ordinanza antibivacco, piaccia o non piaccia, il 15 luglio. Ho detto a tutto il mondo di organizzarci, di organizzare una rete perché io non accetto che venga deturbato il nostro territorio né dai cittadini né da questi comportamenti. Quindi io sto agendo a 360°, non mi sto concentrando contro i poteri forti o i poteri deboli”, dice ancora. «Per me non c’è cosa peggiore di coloro che fanno finta di non vedere, di non sentire e di non capire, e poi magari si battono il petto con grande ipocrisia».

Secondo il primo cittadino, che pone l’attenzione sul problema sicurezza, i due extracomunitari farebbero parte di “un’organizzazione un po’ vasta che proviene da Catania. Abbiamo ricevuto tante segnalazioni in riferimento alla zona del Palacultura. Si tratta di cittadini che temono per la propria sicurezza, specie quando il numero dei senza dimora cresce in modo esponenziale”, spostando la discussione dal video (vero oggetto dell’indignazione) al provvedimento. 

Infine la chiusura “salviniana”: «Dico a tutti quelli che si indignano: portateveli a casa vostra, dategli un tetto, fateli ragionare voi, convinceteli voi ad accettare le offerte di ricovero che vengono fatte da Casa di Vincenzo e da altre ancora. Essere extracomunitari non vuol dire essere i campioni del non rispetto delle regole», conclude.

Una posizione ribadita in un successivo comunicato, in cui cita espressamente il consigliere Alessandro Russo e specifica di non guardare al colore della pelle, ma al decoro urbano. «Per onesta intellettuale i miei detrattori dovrebbero ammettere che per tali tematiche non guardo etnia, religione o status sociale. Per il consigliere Alessandro Russo, visto che ultimamente dimostra una spiccata sensibilità, lo invito ad adottare un po di questi soggetti, magari utilizzando la sua indennità di consigliere per mantenerli mensilmente. Auspico magari che li ospiti a casa propria, dando con i fatti prova di concreta solidarietà, evitando la solita passerella politica, utile solo a ricordare al mondo che anche lui è nel novero di chi fa opposizione al Sindaco De Luca per ottenere visibilità».

 

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