MESSINA. Voci, imitazioni, sketch, performance musicali, improvvisazioni ed interazioni col pubblico. Tutto questo sul palco del Vittorio Emanuele con Massimo Lopez e Tullio Solenghi, che questo fine settimana si esibiranno in uno show, di cui sono interpreti ed autori, insieme alla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio. Venerdì e sabato alle 21, mentre domenica alle 17:30.

In quasi due ore di spettacolo, si legge sul comunicato “il divertimento è predominante, ma non mancheranno momenti di profonda emozione”. La coppia, infatti, torna insieme dopo 15 anni con lo stesso climax di improvvisazione e anarchia per “attaccare tic ed egocentrismi d’artista”, sottolineano in una nota.

“Vanto supremo del Lopez e Solenghi Show resta, tuttavia, la scelta d’impostare le performance su una forma di comicità rara ed elegante: canzoni, gag fulminee e imitazioni seguono il fil rosso ideale di una comicità nonsense quanto ricca di citazioni e in continua evoluzione verso situazioni sempre più paradossali e inaspettate (una per tutte è lo sketch di Papa Francesco e Papa Ratzinger a confronto, calati nella realtà di un ménage domestico); una comicità suscitata dalle differenze dei due artisti e tradotta agli occhi della platea in legame indissolubile”, si legge nella presentazione dello spettacolo.

“Intimità espressa anche in forma di omaggio alla cifra stilistica del trio ai tempi della lettura di Cechov, Pirandello e Manzoni? Certo! Ma anche pensiero vivificante e mai declinato in forma di “amarcord forzato” o ricattatorio. Piacere e divertimento del pubblico vivono anche di una sottile punta di nostalgia e della percezione, in ogni parola o canzone, dell’essenza sempre presente dello spirito allegro di Anna Marchesini. Coinvolgente e commovente l’omaggio finale, dedicato all’ex compagna di scena”, continuano nel comunicato.

“A Lopez e Solenghi va il merito di creare una linea temporale, coesa e fluidamente strutturata fra performance canore e brani di prosa: nello sketch su Sanremo l’omaggio coatto e insistente di Modugno (Lopez) interrotto da occasionali intermezzi spazientiti di Baudo (Solenghi) – si legge nella parte della nota relatica all’aspetto musicale – Ancora più emblematica è la sfida fra “classico e moderno”, in apertura di spettacolo, polemicamente proposta dai due amici: meglio Michael Bublé o un caro e vecchio Amleto di repertorio con tanto di toupet di scena mantello e teschio? Al pubblico l’ardua sentenza”.

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