MESSINA. Fra i numerosi eventi ospitati nel Complesso Monumentale di Capo Peloro di Messina,  sede della Fondazione di ricerca Horcynus Orca, nella giornata di domani si terrà uno stimolante confronto tra scrittori, traduttori, artisti che si misurano, in diverse forme e linguaggi, con l’intero arco dell’opera di Stefano D’Arrigo.

Nella prima parte, intitolata Horcynus Orca un’opera in traduzione, si discuterà del capolavoro di Stefano D’Arrigo nella prospettiva della multiformità della traduzione. Protagonisti dell’incontro, coordinato da Dario Tomasello,  saranno Moshe Kahn, traduttore che ha ‘traghettato’ in lingua tedesca Horcynus orca e le opere di  alcuni dei più importanti scrittori italiani del Novecento, da Tomasi di Lampedusa a Primo Levi;  Michela De Domenico – architetto e insegnante, esperta e autrice di storie a fumetti – che ha realizzato la ‘traduzione in racconto disegnato’ di un episodio dell’Horcynus; Gaspare Balsamo, uno dei maggiori ‘cuntisti’ contemporanei, autore dello spettacolo Epica fera, che traduce, nella forma del racconto orale, i motivi di fondo dell’epopea darrighiana dello Stretto.

La seconda parte, dalle ore 16.00 nella Sala Consolo del Complesso monumentale di Capo Peloro, è intitolata Uno stretto labirinto di storie: dai luoghi di Horcynus orca, lo stretto labirinto di storie che D’Arrigo compone e squaderna nella sua opera in profondo rapporto di connessione con i luoghi in cui prendono vita, darà modo a tre scrittori, Silvio Perrella, Guglielmo Pispisa e Nadia Terranova, di illustrare nel corso dell’incontro, coordinato da Caterina Pastura, il loro rapporto con l’autore  e con questi stessi luoghi che, in stili e forme diversi ‘segnano’ il loro immaginario.

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