MESSINA. E’ il “punto nevralgico” per il contenimento del contagio da coronavirus, ma fino ad oggi, le misure di sicurezza da un lato e dall’altro dello Stretto di Messina non sono state poste sotto i riflettori. Eppure ci sono. Le tre compagnie che operano da Messina alla Calabria (Caronte & Tourist, Blueferries e Meridiano) hanno stipulato un protocollo sottoposto alla regione Siciliana (e inserito come allegato nell’ordinanza del presidente Nello Musumeci) per la messa in sicurezza della continuità del traghettamento dello stretto di Messina, “Al fine da poter garantire il regolare svolgimento dell’essenziale collegamento marittimo, anche in ipotesi di peggioramento del quadro infettivo“, si legge nel documento. In cosa consiste?

“Occorre minimizzare i contatti tra i passeggeri tra loro, e con l’equipaggio e il personale di terra”, recita dil documento. Per farlo sono previsti una serie di punti: “Minimizzare il tempo di traghettamento per ridurre i rischi di contatto e contagio, non far scendere i passeggeri dei propri mezzi durante la navigazione, dotare il personale di terra di idonei dispositivi di protezione individuale, distanziare adeguatamente le persone in fila in biglietteria”.

Il problema, spiega il documento, è che “la normativa vigente vieta in modo tassativo la permanenza a bordo dei veicoli di guidatori passeggeri solo nel caso di navi di tipo chiuso, che pertanto non potranno essere utilizzate se non in casi eccezionali”. E quindi, prosegue il protocollo, “Anzitutto da considerarsi indispensabile vietare i passeggeri che viaggiano con un veicolo al seguito, di scendere dall’abitacolo per recarsi nei saloni pubblici di bordo. A tal fine è fondamentale che questi passeggeri restino all’interno del veicolo per l’intera durata del viaggio. La sola deroga a tale limitazione sarà prevista per l’utilizzo dei servizi igienici, che comunque dovrài essere garantito, previa gestione cadenzata dei flussi in ingresso e uscita, al fine di evitare fenomeni di aggregazione seppur solo temporanea o involontaria”.

E i passeggeri a piedi? Per loro nessun impedimento: “Potranno invece accomodarsi nei saloni di bordo nel rispetto delle distanze minime da mantenere”.

Ci saranno degli accorgimenti, per attuare quanto previsto dal protocollo: “In accordo con le autorità marittime e nel rispetto della sicurezza della navigazione dei passeggeri, è necessario garantire il servizio di traghettamento sullo stretto di Messina durante l’intero periodo oggetto di restrizioni governative, tramite l’utilizzo esclusivo di navi “RO Ro pax bidirezionali aperte”, unica tipologia di naviglio in grado di consentire ai passeggeri di permanere per l’intera durata del viaggio a bordo dei propri veicoli”.

Poi c’è il provvedimento più impattante: “Per minimizzare i tempi del traghettamento e poter utilizzare unicamente navi aperte, aventi una capacità di carico minore di quelle chiuse, si ritiene altresì indispensabile concentrare il traffico diretto a Caronte e Tourist presso lo scalo di Messina rada San Francesco, il traffico di Blueferries presso lo scalo di Messina Stazione marittima, poiché trattasi di itinerari notevolmente più brevi rispetto al collegamento tra villa San Giovanni e il porto di Tremestieri”. Nello scalo a sud continuerebbe invece ad operare Meridiano Lines, che fa spola con Reggio Calabria, più vicina a Tremestieri che al centro città.

Anche il personale subirà riduzioni: “Si ritiene necessaria anche una riduzione del numero di equipaggi contemporaneamente impiegati a bordo delle unità natali, in modo da poter tutelarne una parte, di modo che possano rappresentare una risorsa in grado di supplire eventuali turnazioni imposte per ragioni di quarantena. E infatti già prassi che, in caso di positività di un singolo marittimo, venga messo in quarantena l’intero equipaggio“.

Cosa si dovrà fare dal punto di vista burocratico? “È necessario unicamente adeguare l’ordinanza dell’autorità marittima relativa alla permanenza a bordo dell’auto, e l’ordinanza comunale che regola il passaggio dei mezzi pesanti attraverso la città di Messina. Considerata la chiusura degli uffici pubblici, delle scuole di tutti i luoghi di aggregazione pubblici e privati, e preso atto di una inevitabile rilevante diminuzione del traffico commerciale in transito tra le due sponde dello stretto, gli impatti negativi generati dalla modifica dell’assetto del traghettamento dovrebbero essere marginali e comunque inferiori ai benefici ottenuti“, conclude il documento.

Le ordinanze comunali e regionali hanno previsto, agli imbarchi e scarchi, controlli sui passeggeri in movimento, ipotesi non menzionata nel documento (in quanto le compagnie di navigazione non avrebbero nessuna competenza in merito)

 

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Pippo
Pippo
14 Marzo 2020 9:39

Furbi loro. Mandano tutto in centro città per risparmiare. Non dicono che le auto vanno di già alla rada e che a Tremestieri ci sono solo tir