MESSINA. Giornata da incubo quella di ieri per Messina e i suoi villaggi, specialmente quelli della zona Nord: a causa del forte vento, oltre ai numerosi alberi che sono caduti in centro (fra cui quello sul viale San Martino, i due in via La Farina, uno in viale Italia e quello in via Garibaldi), due hanno bloccato la strada comunale San Michele – Portella Castanea e la salita di Santa Maria, che permette di arrivare in paese da Rodia.

 

Bloccata anche la strada che, da Campo Italia (Annunziata), arriva sulla provinciale che collega Portella Castanea al villaggio collinare e, proprio per questo, i cittadini che hanno dovuto raggiungere i paesi in zona Nord sono stati obbligati a transitare dalle Quattro Strade, passando da Scala Ritiro, da Don Minico, fino ad arrivare a Portella.

Questo è il percorso che attualmente, a causa della frana che a breve compirà un anno, percorre a scendere la linea 30 dell’Atm, che però è stata sospesa nonostante il passaggio fosse libero da arbusti o ostacoli, a differenza del bus numero 29 che, a causa dell’albero crollato poco prima di Portella Castanea, è rimasto bloccato durante la salita.

A differenza degli alberi che hanno bloccato le strade verso i villaggi collinari, un altro tipo di disagio è stato causato dagli arbusti crollati in centro città, come quello in via Giolitti e il ramo sul viale San Martino, il primo della giornata, che ha recato danni a due auto in sosta ai margini dei binari del tram. Alberi caduti anche in via delle Mura, dietro la chiesa di Pompei, e sul viale Italia, dove una grossa pianta rovinava su un furgone.

Un altro albero è invece caduto in via Placida, dove la sommità del tronco si è spezzata a causa del maltempo ed è rovinata in strada, impedendo di fatto il traffico.

Ancora altre due piante hanno ceduto in via La Farina, con un grosso tronco che si è adagiato in via La Farina, direzione centro, bloccando le auto in transito sotto la pioggia, e con un altro che, dopo poche ore, ha bloccato la via nella direzione opposta sin dal viale Europa (verso Sud). Uno di quelli in via La Farina, addirittura, è stato sradicato dal vento (che ha spirato intorno ai 60 kmh, secondo il Sias, servizio informativo agrometeorologico siciliano) insieme al marciapiede. Alberi crollati al suolo, in serata, anche in via Carlo Citarella.

Un altro è caduto sul viale della Libertà, chiuso in direzione Nord, un altro ancora in via delle Mura, dietro la chiesa Pompei. L’ultimo incidente, infine, è avvenuto nella tarda serata in via Garibaldi e, stavolta, l’albero è finito su una Mini Cooper che transitava, tenendo in ostaggio un uomo e una donna fino all’arrivo dei soccorsi, che li hanno trasportati al Policlinico. Le condizioni non sembravano gravi ma, secondo testimonianze dirette, uno dei due passeggeri ha perso i sensi per qualche minuto all’interno del veicolo. Negli stessi minuti, un grosso albero rovinava sulla ringhiera del giardino del palazzo del Genio civile, svellendola completamente.

Durante la serata, una pattuglia della protezione civile ha operato sulla strada proprio sulla strada che da Scala Ritiro porta a Portella Castanea, liberandola da alcuni rami che rendevano difficoltoso il transito sull’unica via d’accesso ai villaggi collinari della zona Nord da Messina. Altre due possibili vie sarebbero potute essere quella che passa da Faro Superiore o quella che parte da Spartà e arriva a Massa San Giorgio, ma entrambe sono più lunghe, poco illuminate e, quella di Spartà, malridotta (nelle stesse condizioni versa l’arteria di Campo Italia).

Disagi dovuti al maltempo sono stati anche quelli a danno dei tir e degli altri mezzi pesanti: a causa della chiusura del Porto di Tremestieri disposta dalla Capitaneria di Porto, i veicoli destinati a salpare dalla zona Sud sono stati dirottati al Porto storico, provocando rallentamenti alla circolazione, specialmente sul viale Boccetta, in via Garibaldi e via Vittorio Emanuele II.

Come mai la decimazione degli alberi? A parte il vento, forte ma non eccezionale (le punte massime si sono registrate a Faro, intorno agli 80 kmh, in città la media è stata tra i 50 ed i 60 kmh), gli alberi hanno ceduto nelle maniere più varie, sia cedendo di netto, che spezzandosi vicino alla sommità, lì dove la chioma è più folta, se non potata, o addirittura sollevandosi e portandosi dietro marciapiede e radici.

Per evitare che accadesse, a luglio 2018, subito dopo l’elezione, il sindaco Cateno De Luca aveva deciso di intervenire, emanando un’ordinanza per “stabilire le misure di salvaguardia a tutela della pubblica e privata incolumità in seguito ai crolli di alberi, distacco di rami di grosse dimensioni ed instabilità di numerose essenze arboree anche di importanti dimensioni”. A ottobre dello stesso anno, è stato conferito, all’agronomo Saverio Tignino, un incarico professionale per “controllo e monitoraggio della stabilità delle alberature del patrimonio arboreo pubblico”, circa 15mila alberi, per poco più di 39mila euro.

Il professionista avrebbe dovuto consegnare entro sei mesi dalla firma del disciplinare, un documento “comprensivo di apposita scheda di rilevamento che dovrà esprimere, per ogni albero, l’identificazione botanica dell’albero e i dati morfologici, la descrizione sintetica del sito di ricadenza, i difetti, le patologie riscontrate, il giudizio estetico, la stabilità dello stesso con attribuzione della Classe, il tempo di ritorno per il successivo monitoraggio nonché l‟indicazione di eventuali interventi da porre in essere per abbassare il rischio di schianto, ovvero la proposta dell’eventuale abbattimento qualora le condizioni di salute siano compromesse in modo tale da non giustificare i costi per il suo mantenimento”.

A gennaio, De Luca annunciava lo stanziamento di sei milioni per le potature. Ma tutto questo non è bastato per impedire che ieri crollasse almeno una dozzina di alberi in giro per la città.

 

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Cucinotta Giacomo
Cucinotta Giacomo
13 Novembre 2019 10:54

Da tanto tempo manca la manutenzione del verde pubblico. Se non si interviene per tempo il disastro sarà inevitabile!!!