ROMA. Diventa un “simbolo” nazionale l’esempio virtuoso dei 15 ex dipendenti della cooperativa “Birrificio Messina”, che dopo una lunga vertenza occupazionale hanno saputo reagire alla crisi, dando il via a un progetto imprenditoriale di grande successo. Una storia di coraggio, capacità e caparbietà che è stata ripercorsa ieri pomeriggio nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, nel corso dell’incontro dal titolo “Dallo spettro della disoccupazione al riscatto sociale”, promosso dalla senatrice del M5s Grazia D’Angelo.

«Quello del Birrificio è un esempio tangibile di come il coraggio e l’amore per il proprio lavoro possano avere la meglio sulla crisi. Sono molto orgogliosa di poter ospitare qui in Senato il presidente della cooperativa Domenico Sorrenti, così come sono orgogliosa del sostegno che la mia città ha sempre manifestato ai 15 ex dipendenti che dopo tante traversie e difficoltà hanno restituito a Messina una delle sue realtà più produttive e identitarie. Una storia esemplificativa che va raccontata e diffusa il più possibile, in modo da poter fornire un esempio tangibile alle numerose piccole e medie imprese che non riescono ad intravedere la luce in fondo al tunnel», ha commentato la senatrice, che ha incentrato il suo intervento in particolare sul “workers buyout”, un fenomeno in costante crescita che consiste nell’acquisizione della maggioranza o della totalità del capitale sociale di un’impresa da parte dei rispettivi dipendenti per far fronte alle crisi aziendali ed occupazionali.

«Non dobbiamo dimenticare che quando un’impresa riesce a sopravvivere alla crisi non è solo una vittoria per l’azienda, ma per tutto il territorio, soprattutto in un contesto come quello del Mezzogiorno d’Italia», ha proseguito, annunciando la presentazione di un disegno di legge sul “workers buyout” che preveda un riassetto normativo e una semplificazione dell’iter burocratico.

A intervenire, nel corso dell’incontro, anche la presidente della 11ª Commissione Lavoro del Senato della Repubblica, Nunzia Catalfo, e il capogruppo alla Camera del M5s, Francesco D’Uva, con un focus sulla semplificazione degli strumenti a sostegno delle cooperative di lavoratori, sugli incentivi previsti da “Resto al Sud” e sulla riduzione delle accise per microbirrifici italiani.

«Per me è un orgoglio essere qui a raccontare la storia di 15 persone che hanno scommesso tutto ciò che avevano per riuscire a realizzare un sogno. Volevamo creare un’opportunità in una città come Messina in cui purtroppo è difficile parlare di imprenditoria. Non lo abbiamo fatto solo per noi ma soprattutto per i nostri figli. Siamo birrai da generazioni, la birra è la cosa che sappiamo fare meglio e grazie alla nostra forza e a chi ha creduto in noi oggi possiamo raccontare una storia che speriamo possa essere da esempio anche per altri», ha commentato il presidente della cooperativa Mimmo Sorrenti, il cui discorso è stato accolto da un lungo applauso prima dell’intervento conclusivo di Alfredo Pratolongo, direttore comunicazione e affari istituzionali di “Heineken Italia”, che ha spiegato i dettagli del recente accordo fra la multinazionale e il birrificio: «Quando abbiamo pensato alla ricerca di una birra diversa che soddisfacesse le esigenze del mercato, ci siamo resi conto che questa birra ce l’avevamo in casa. Ed era Birra Messina, un gioiello da riscoprire, con una forte identità siciliana».

Al termine del convegno, spazio quindi alle grandi protagoniste della vicenda: “Birra dello Stretto”, “Birra dello Stretto non filtrata” e “Birra Messina Cristalli di Sale”, illustrate da un esperto birraio e molto apprezzate dai numerosi partecipanti, così come gli arancini e le altre specialità messinesi e siciliane che hanno arricchito la degustazione.

 

 

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