MESSINA. Una domanda di natura tecnica e l’altra più politica. Sono i due quesiti che il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Paolo Mangano rivolge alla città in merito alla questione “società partecipate” dopo la nascita (ma ancora dovrà esprimersi il consiglio) della nuova Risanamento Messina, la terza creatura del Sindaco Cateno De Luca dopo Arismè e Messina Social City. 

«Premesso che il Comune di Messina sta attraversando un momento di particolare incertezza politico-amministrativa, in quanto quasi tutti gli atti adottati dalla Giunta sono in contraddizione con il programma votato dagli elettori – scrive l’esponente pentastellato – desidero consegnare al dibattito cittadino due precise domande. La prima domanda di natura tecnica è rivolta al mondo accademico, intellettuale e professionale ed è la seguente: un Comune in predissesto che fa ricorso ad un piano di riequilibrio economico-finanziario ventennale, può costituire 4 nuove società partecipate? (il riferimento alla quarta è la “nuova” Atm). La seconda domanda chiama in causa il mondo politico per dibattere sul seguente tema: dopo la costituzione di ulteriori nuove società partecipate, che completa la dislocazione della gestione dei settori nevralgici dell’attività amministrativa, spogliando il Comune delle relative competenze, quale sarà l’effettivo ruolo di indirizzo e di controllo del Consiglio e di conseguenza quello dei Consiglieri?», conclude Mangano. 

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