Di Marino Rinaldi e Alessio Caspanello

*Dati aggiornati a novembre del 2018

MESSINA. Quasi due auto ogni tre persone. Forse è questo il motivo per cui a Messina il traffico è un caos e il parcheggio selvaggio la regola, o forse no. I dati forniti dal ministero dei Trasporti relativi al 2017, però,testimoniano che a disposizione dei 235mila abitanti di Messina ci sono 146.206 auto e 42.496 moto: 62 macchine ogni cento persone, praticamente due ogni tre messinesi, più o meno.

Un dato che sembra enorme, ma è in linea con la media italiana. Anche perché, tra le 146mila auto (su un totale di 203mila mezzi omologati) c’è di tutto. Dalla più vecchia, una vettura a tre ruote immatricolata nel 1926 (con sei auto immatricolate prima della Seconda Guerra Mondiale), a veri e propri capolavori della meccanica come le 27 Ferrari o le 72 Maserati (molte Biturbo degli anni ’80), le 6 Lotus o le oltre duecento gettonatissime Porsche. Particolare il caso delle Lamborghini: di bolidi di Sant’Agata Bolognese ne risultano dieci. Ma otto sono trattori, e solo due le supercar. La parte del leone, ovviamente, la fanno le Fiat, ben 41mila, ma dati i prezzi è strabiliante quante Mercedes ci siano in giro: ben 5038, poco meno delle cugine Audi e Bmw messe assieme. Tra le italiane si difendono le Alfa Romeo (quattromila), tra le francesi sono praticamente pari Peugeot e Renault. Tra le giapponesi la Toyota è superata dalla Honda, che però tra i quasi 15mila veicoli annovera una stragrande maggioranza di mezzi a due ruote. Tra i motocicli impera la Yamaha, con tredicimila veicoli in circolazione.

La più potente? Non è una Ferrari, come si potrebbe pensare: è un autorimorchio Volvo, che sviluppa la bellezza di 700 cavalli di potenza. La più potente tra le auto è una Lamborghini Aventador Lp-700, un mostro a 12 cilindri, da 6500 di cilindrata, che di cavalli ne ha 700, in mano ad un fortunato cinquantasettenne. A possedere le Ferrari, invece, sono soprattutto anziani (molti ultrasettantenni e addirittura un 86enne), tutti uomini (tranne una donna), che hanno la fortuna (e i soldi) di sedere in una vettura con lo stemma del cavallino rampante. (l’articolo prosegue dopo il grafico)

 

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In che condizioni è il parco circolante messinese? Non buone: della maggior parte dei veicoli (auto e moto), oltre novantamila sono omologati euro 3 e 4, quindi comprate nuove tra il 2001 ed il 2009: anni in cui lo Stato offriva generosi incentivi all’acquisto. L’omologazione “euro” corrisponde alle direttive anti inquinamento per veicoli: più è bassa, più “permissive” erano le norme in materia di emissioni. Per questo, la situazione non è rosea, perché di “inquinanti” veicoli euro2 (30mila) ne circolano tanti quanti euro 5 e 6, i più “verdi” ed ultimi ad essere omologati. Di euro 0, quindi senza alcun vincolo di inquinamento e risalenti a prima del 1993, ce ne sono addirittura trentamila.

A chi sono intestati i veicoli? A molti più uomini: 140mila (il 68%) contro nemmeno 64mila donne. È qui che i dati forniti dal ministero dei Trasporti svelano particolari curiosi: ci sono mezzi, tre, intestati a bambini di 8, 10 e 14 anni. Pochissimi i diciottenni proprietari di auto, appena cinque, ed i diciannovenni, una cinquantina. Il più vecchio? Un improbabile “matusalemme” di 118 anni proprietario di una Renault del  1986. In buona compagnia comunque, dato che gli ultracentenari ai quali sono intestati i veicoli sono addirittura 241. Un dato, ufficiale, che cozza con l’anagrafe: a Messina, infatti, censiti al 2016, di centenari ce n’erano appena 126.

 

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(Dati: Ministero dei Trasporti, elaborazione LetteraEmme. Ha collaborato Andrea Borruso)

Foto in copertina tratta da sito startingfinance

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