MESSINA. “Non abbiamo intenzione di ritirare la mozione”: In conferenza dei capigruppo, è questo che il gruppo consiliare di LiberaMe ha sostanzialmente risposto al sindaco Cateno De Luca, che aveva chiesto che venisse ritirato l’atto con cui gli si chiedeva di sciogliere la riserva che dura ormai da mesi, di abbandonare lo scranno all’Ars (che determina incompatibilità con la poltrona di primo cittadino), e decidere di restare a fare il sindaco “senza se e senza ma”.

L’atto, incardinato ieri ai lavori di consiglio, non ha effetto giuridico, ma solo di “indirizzo” verso il sindaco, e potrebbe essere discussa non prima di giovedi. C’è un “però”.

Cateno De Luca volerà a Roma martedi, per capire se è possibile inserire nel piano di riequilibrio anche il debito successivo al 2014 (Circa 50 milioni di euro per Palazzo Zanca e 18 per l’Atm, sostiene l’amministrazione). Se il responso del ministero dell’Interno, che da quattro anni spulcia il piano originario (e quelli rimodulati) senza venirne a capo, sarà positivo, De Luca tornerà a Messina e inizierà con la preparazione della delibera per un altro piano, stavolta a vent’anni. Altrimenti tornerà a Messina e inizierà a preparare la delibera per la dichiarazione di dissesto. E si dimetterà.

Perchè ancora una volta, De Luca è stato sibillino, spiegando ai capigruppo che, conformemente a quanto spiegato già altre volte e altrove, non vuole essere il sindaco che dichiarerà il dissesto, e che se quindi la proposta non sarà accettata, farà le valigie e si trasferirà in pianta stabile a Palermo. Segno che la recente paternità di Danilo Lo Giudice c’entrava poco con la sua decisione di procrastinare le dimissioni dall’Ars.

La prospettiva è di avere quattro commissari, uno per il Comune e tre che gestiranno il dissesto. Quindi nessunissima autonomia politica e gestionale. “Una ipotesi sulla quale faremo la guerra politica – spiega Alessandro Russo di LiberaMe – è giusto che il dissesto della città sia governato da un sindaco, che è stato eletto anche per questo, conoscendo già da prima delle elezioni il rischio di un default del Comune”

 

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Giancarlo
Giancarlo
19 Ottobre 2018 13:22

Si si,come no. Ci crediamo. Quaquaraqua.

Breakballs
Breakballs
19 Ottobre 2018 14:51

Bla bla bla ma quanto parli de Luca…..

Tonino
Tonino
19 Ottobre 2018 23:50

Si un buffoni e un mucca lapuni cu ti cridi e mancia soddi mai nuddru sinnucu ava fattu ti sti sceneggiati i mariomerola ma dimettiti piddavera e vatinni a vinniri luppina de luca

Piero
Piero
20 Ottobre 2018 11:15

Dissesto e basta!