MESSINA. “Abbiamo più volte detto che tali schede non avrebbero risolto la problematica di determinare la vulnerabilità sismica delle scuole, ma servivano solo in caso di post terremoto”. Firmato Francesco Triolo, presidente dell’ordine degli ingegneri di Messina. Che, in una nota destinata agli iscritti dell’ordine che presiede, sgancia una bomba che getta ombre sull’effettivo risultato dell’ordinanza di chiusura delle scuole emanata da Cateno De luca ad inizio agosto.

Le schede Aedes (Agibilità e danno nell’emergenza sismica), che ingegneri e architetti si erano offrti di compilare per valutare la sicurezza delle scuole chiuse dall’ordinanza, sono sostanzialmente inutili, e “comunque per garantire e mantenere quel rapporto di fiducia tra Ordine e Comune, ho garantito una collaborazione”, scrive in una comunicazione agli iscritti il presidente Triolo. Si arricchisce di un nuovo capitolo la “saga” delle scuole chiuse, poi riaperte a poco a poco fino alla comunicazione definitiva della totale riapertura entro il 25 settembre. Cosa è successo?

Lo spiega lo stesso Triolo nella missiva: “Qualche settimana addietro – racconta il presidente dell’ordine degli ingegneri – ad un incontro tra lo scrivente e il Vice Sindaco Salvatore Mondello (c’era pure il Presidente degli Architetti), si era paventata la possibilità di una fattiva collaborazione tra Ordine – Comune e Protezione Civile. Il Presidente della regione Nello Musumeci aveva proposto la realizzazione di una “Task force” coordinata dalla Protezione Civile e con l’aiuto di Ingegneri e Architetti si sarebbero fatte operazioni di censimento utilizzando e compilando le schede Aedes. Abbiamo più volte detto che tali schede non avrebbero risolto la problematica di determinare la vulnerabilità sismica delle scuole – ribadisce Triolo – ma servivono solo in caso di post terremoto. Comunque per garantire e mantenere quel rapporto di fiducia tra Ordine e Comune, ho garantito una collaborazione.”

Nel ringraziare comunque i suoi iscritti per le risposte celeri alla chiamata (“Siete stati tantissimi che avete accolto l’invito e Vi ringrazio di cuore”, scrive Triolo), il presidente degli ingegneri è costretto ad allargare le braccia: “Purtroppo nella giornata di ieri il Vice Sindaco mi ha comunicato verbalmente che con molta probabilità (dopo un incontro avuto a Palermo con il Presidente Musumeci), non si farà niente in quanto a seguito della proroga Ministeriale ci sarà più tempo per eseguire studi “migliori e più approfonditi”. Lo stesso ha ribadito la possibilità di un più ampio sostegno dei liberi professionisti per coadiuvare il personale all’interno del Comune per eseguire le “vere” verifiche di Vulnerabilità. Noi ci siamo e saremo pronti quando verremo chiamati”, conclude Triolo.

A puntare il dito contro l’imbarazzante situazione è stato Cambiamo Messina dal Basso, che parla di “grande bluff delle schede AeDES per valutare la vulnerabilità sismica degli istituti scolastici cittadini”: “Che la task force di tecnici, voluta dal sindaco Cateno De Luca a seguito di un incontro con il Presidente della regione Musumeci e ANCI, per la stesura delle famose schede AeDES (Agibilità e danno nell’emergenza sismica) per le scuole cittadine fosso poco più che un palliativo, era chiaro da subito – accusano – Le schede infatti nascono per valutare la vulnerabilità degli edifici dopo un evento sismico, e non quindi nell’ordinario. Ciò che però oggi veniamo a sapere, da una nota inviata dall’Ordine degli ingegneri, è che non si farà più niente in quanto è nel frattempo intervenuta la proroga Ministeriale che posticipa le scadenze per mettere a norma le scuole.  A quanto sembra dunque finisce tutto in un bolla di sapone – continua la nota – Se c’è la proroga non ha senso far entrare i tecnici, nel solco del vecchio adagio “in politica un problema rimandato è un problema risolto. La stessa nota del Presidente dell’Ordine chiarisce comunque l’inutilità di tali schede, ammettendo di aver acconsentito alla richiesta del Sindaco solo per mantenere il rapporto di fiducia tra Ordine e Comune. Domani – proseguono – la gran parte delle scuole riapriranno senza certificazioni, la stessa situazione in cui erano prima dell’ordinanza sindacale di chiusura del 3 agosto. L’unica cosa concreta che rimane, dopo questo ennesimo bluff mediatico, sono invece i progetti ed i finanziamenti, recuperati negli anni precedenti, per mettere a norma quasi la metà delle scuole cittadine di competenza comunale. Sarebbe meglio continuare su quella strada, forse meno sensazionalistica, ma che raggiunge l’obiettivo di mettere veramente in sicurezza le scuole cittadine”.

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