MESSINA. È bastata una nota dell’Ansa per far gridare al complotto: mancano settemila voti, due plichi sono scomparsi con dentro le schede elettorali votate e al Comune ci sono la Digos e un magistrato. Panico. Ma come stanno davvero le cose?

Che le operazioni di scrutinio, complice una legge elettorale folle (resa ancora più folle da una circolare assessoriale ancora più indecifrabile), siano andate troppo a rilento è ormai ufficiale. Questo, insieme ad un clima di eterno complottismo, ha fatto sì che le voci incontrollate fioccassero. Per fare un po’ di chiarezza bisogna partire dall’inizio, da lunedi mattina, quando alle prime luci dell’alba parecchie sezioni non avevano ancora completato gli scrutini per sindaco e consiglieri, che vanno annotati in un registro da consegnare poi al Comune. I numeri contenuti nei registri vanno poi al Ced (centro elaborazione dati), che li trascrive e li inserisce nel conteggio totale.

Ieri, alle 19, sul sito del Comune, nelle pagine dei risultati delle singole liste, appare l’avviso per cui i dati di 15 sezioni sarebbero stati impossibili da rilevare. Dal Ced stamattina hanno spiegato che si è trattato di errori di trascrizione (o addirittura di voti non trascritti) nei registri dei voti provenienti dalle quindici sezioni (con circa settemila aventi diritto al voto in totale), ma solo per i singoli consiglieri comunali. I dati di sindaco e delle liste collegate (quindi anche lo sbarramento del 5%) erano stati regolarmente conteggiati: e infatti l’avviso compariva solo nelle pagine del conteggio per i consiglieri, non nella schermata principale coi candidati a sindaco e liste. Quindi il ballottaggio ed i seggi sono confermati, ma i dati sui consiglieri che comporranno il consiglio sono ancora “parziali”.

Di dirimere la questione se ne occuperà il magistrato della Corte d’Appello Laura Romeo, che oggi a Palazzo Zanca ha presieduto la costituzione del seggio unico centrale dove avverrà il conteggio ufficiale dei voti. Quello per i candidati a sindaco è stato ultimato nel primo pomeriggio, e corrisponde ai dati diffusi dal sito del Comune (che non sono ufficiali, solo conoscitivi). Per le eventuali discrepanze, sono stati convocati i presidenti di seggio i cui verbali erano poco chiari. Ci sono stati i chiarimenti, e non sono state sollevate contestazioni.

La presenza del magistrato a Palazzo Zanca è quindi perfettamente normale. Laura Romeo, al seggio centrale, domani effettuerà il conteggio ufficiale dei voti di lista, che non dovrebbe presentare problemi, e poi procedere con quello dei consiglieri comunali, in cui “pendono” ancora le quindici sezioni sotto osservazione.

Ed i plichi scomparsi? Secondo quanto risulta a Lettera Emme, non vi sarebbe nessuna denuncia in merito. È una voce che effettivamente circolava anche tra gli stessi consiglieri, ma che pare sia destituita da ogni fondamento: nonostante questo è stata riportata dall’Ansa. Stamattina, all’insediamento del seggio, tutti e 254 i plichi delle 254 sezioni erano regolarmente depositati, e alla polizia non risulta alcuna denuncia in merito.

Anche la presenza della Digos a Palazzo Zanca è perfettamente normale. Insomma, nessun broglio, nessun complotto e nessun mistero: solo un’esasperante lentezza. Che, purtroppo, contraddistingue ogni tornata elettorale di amministrative. E inevitabilmente favorisce il sorgere di interrogativi.

(EDIT: Successivamente Ansa ha precisato che “I plichi che riguardano le 15 sezioni definite “non rilevabili”, diversamente da come affermato da un rappresentante di un seggio, ci sarebbero tutti e si procederà al conteggio attraverso le schede”)

 

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