MESSINA. Nell’ultimo anno, armati di pale e buona volontà, hanno ripulito oltre 3mila metri quadrati di terreno, riportando a nuova luce il selciato sommerso da sterpaglie e detriti, e adesso, dopo qualche mese di attesa e un contenzioso fra Comune e Curia, i volontari di PuliAmo Messina hanno finalmente ottenuto l’adozione del Giardino di Montalto grazie ad una scrittura privata stipulata col Comune.

A darne notizia, su Facebook, sono proprio i membri dell’associazione: “Sembrava non arrivare mai questo momento, eppure adesso possiamo dirlo apertamente: Puli-Amo Messina ha ufficialmente adottato il Giardino di Montalto – si legge sulla loro bacheca – Sono stati necessari mesi di pulizia, decine di fogli stampati e tanta tanta tanta pazienza… Ma tanto più grande è l’obiettivo, maggiore è la costanza per portare a casa il risultato. Non peccheremo di bramosia affermando la portata storica di tale risultato: con i pochi mezzi a disposizione, Puli-AMO Messina – prosegue il post – è riuscita a sbloccare un incantesimo durato decenni e che negava di fatto all’intera cittadinanza il diritto di fruire di questo meraviglioso spazio verde, che a brevissimo verrà finalmente restituito alla cittadinanza“.

«Il giardino era in condizioni indescrivibili – aveva spiegato il 22 giugno a LetteraEmme Christian Mangano, ideatore e promotore delle iniziative dell’associazione – Il nostro intento adesso è quello di dargli un’anima e renderlo fruibile ai messinesi e ai turisti in una città purtroppo troppo carente di aree verdi. Noi di Puli-Amo Messina – auspicamo possa rapidamente concludersi l’iter di adozione dell’area, in modo da non vanificare gli sforzi degli oltre 250 volontari (tra semplici cittadini e alunni delle scuole medie e superiori) spesisi in prima persona per ridare dignità ad un luogo splendido, per troppi anni rimasto abbandonato. Di contro, la mancata riapertura del giardino di Montalto rappresenterebbe una clamorosa offesa, non solo a Puli-Amo Messina, ma nei confronti dell’intera cittadinanza, che vedrebbe di fatto negata un’area verde dalle incredibili potenzialità».

A rallentare l’iter di affidamento dell’area era stata l’incertezza sulla titolarità del Giardino, rivendicata al contempo dall’Amministrazione comunale e dalla chiesa.

 

 

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