MESSINA. La sottoscrizione per la Vara? Vanno bene tutti, a meno che non siano falliti, mafiosi o massoni. E tra politici  messinesi e “grembiulini” di palazzo Giustiniani scoppia di nuovo un casino.

Quella tra Renato Accorinti ed il Grande Oriente d’Italia è una battaglia che a botta e risposta si combatte da quattro anni. Già il primo agosto 2013, l’allora gran maestro Gustavo Raffi si era sentito in dovere di rispondere, tramite lettera aperta, alle affermazioni dell’appena eletto sindaco di Messina che “esplicitamente individuava nel “non essere massoni” un requisito imprescindibile per ricoprire incarichi pubblici nella nostra Città”, scriveva Raffi, che rimproverava ad Accorinti “la discriminazione dei cittadini in massoni e non massoni, l’emarginazione preconcetta di taluni a vantaggio di altri che la sua amministrazione proclama di voler perseguire rappresenta un’aperta violazione dell’articolo 3 di quella Costituzione repubblicana che ella ha giurato di osservare”.

Oggi il suo successore, Stefano Bisi, riprende carta e penna  e risponde ad Accorinti sul “veto” posto ai massoni di contribuire alla raccolta fondi per la Vara. “L’atto del rappresentante dei messinesi è ignobile e grave e viola innanzitutto i principi etici ancor prima eventualmente di quelli costituzionali e giuridici – scrive Bisi – Si tratta di una decisione arbitraria e palesemente discriminatoria che genera  immotivato odio nei confronti dei liberi muratori fatti passare – usando un eufemismo – per “donatori non graditi” e che è contrario ad ogni principio di uguaglianza e di tolleranza delle altrui visioni e della Libertà di pensiero e di associazione di cui anche il Grande Oriente d’Italia fa parte a pieno titolo”.

 Bisi non si limita a difendersi, ma contrattacca a testa bassa: “Il sindaco di Messina può decidere di ricevere i fondi per la processione della Vara che vuole e da chi vuole ma non può chiedere certificazioni ed escludere associazioni se il loro legale rappresentante è un membro della massoneria. La nostra arte, la nostra opera non è quella di fare politica contrariamente al signor Accorinti. Ci sarebbe poi tanto da dire su una frase del sindaco che è tutto un programma: “Questo di tenere lontano dalla cosa pubblica la massoneria era nel nostro programma e lo abbiamo realizzato. Forse – scrive maliziosamente – e lo dicono non solo i fratelli messinesi, al contrario degli spot sarebbe bello sapere quali altri punti del programma sono stati realizzati per rilanciare questa meravigliosa città”.

Prima di chiudere, poi, punge Accorinti “negli affetti” più cari: “Al signor Accorinti, che tra l’altro è fra i seguaci del Dalai Lama e che dovrebbe avere maturato una spiritualità alta e il senso dell’unione e non della divisione, guardiamo con compassionevole tolleranza, virtù che noi pratichiamo con umiltà sin dall’inizio del nostro percorso massonico. E che per altri, Accorinti compreso, è ancora una conquista molto, molto lontana”. Questo prima di ribadire (per la seconda volta dopo Raffi) che il Grande Oriente d’Italia è disponibile ad un confronto pubblico.

Contrariamente alla lettera di Gustavo Raffi di agosto 2013, che in calce portava la firma di una trentina di fratelli messinesi, quella di Bisi non ha avuto altrettanta eco. Strano, perché la città delle dodici logge massoniche, che si riuniscono nel tempio di via santa Cecilia, vanta una partecipazione ed una “credibilità” massonica non indifferente: alle elezioni del 2014, a contendere a Bisi il ruolo da capo del Grande Oriente c’era il notaio Silverio Magno, e candidato a Gran Maestro Aggiunto, in una lista diversa, c’era il professore universitario Santi Fedele: due dei più gerarchicamente importanti liberi muratori messinesi.

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Pippo
Pippo
30 Giugno 2017 8:55

Colpiti!

Riccardo Naldi
Riccardo Naldi
30 Giugno 2017 18:15

Carissimo Renato Accorinti,mi dispiace contraddirla.Il Suo pensiero sulla Massoneria è al quanto errato e privo di fondamento.I Massoni nell’era del medioevo erano chiamati Templari ed è da allora che difendono i diritti dell’umanità. La Massoneria è, e sarà sempre la sola scuola Iniziatica che forma il profano in un Uomo con la U maiuscola. La Vita del Massone ha dei Valori che il profano non ha.

Riccardo Naldi
Riccardo Naldi
30 Giugno 2017 18:28
Reply to  Riccardo Naldi

Carissimo Renato Accorinti,mi dispiace contraddirla.Il Suo pensiero sulla Massoneria è al quanto errato e privo di fondamento.I Massoni nell,era del medioevo erano chiamati Templari ed è da allora che difendono i diritti dell’umanità.La Massoneria è,e sarà sempre la sola scuola Iniziatica che forma il profano in un Uomo con la U maiuscola. La Vita del Massone è fatta di Valori che il profano nn ha

Grand Ispettore Inquisitore
Grand Ispettore Inquisitore
2 Luglio 2017 20:52
Reply to  Riccardo Naldi

Beato lei che ancora mantiene questa meravigliosa illusione.