TAORMINA. Blindati militari all’uscita del casello. Volanti della Polizia allo svincolo sulla statale 114. Mezzi corazzati dei Carabinieri a porta Messina e porta Catania. Taormina, con l’avvicinarsi del G7, sembra una zona di guerra, presidiata ad ogni angolo da agenti, militari, soldati, personale di una mezza dozzina di ministeri, che ormai soverchiano in numero i residenti.

Perché chi a Taormina ci vive, ha preferito andare via. Amici, parenti, un weekend di vacanza fuori stagione. Via dalla cittadina diventata invivibile a causa del meeting del 26 e 27 maggio tra i potenti della terra. Costretti a mostrare il pass per entrare dalla “zona rossa”, quella del centro, obbligati a transitare dai varchi (due, ad oggi) ed a sottostare ai metal detector, come negli aeroporti. E come negli aeroporti, di fronte ai controlli si è formata la fila, senza nemmeno il conforto dell’aria condizionata che c’è davanti ai check-in degli scali.

A creare i disagi più grossi è stato proprio il “recinto controlli”: al metal detector dietro palazzo Corvaja, sede del municipio della cittadina, i testimoni hanno raccontato di almeno un migliaio di persone in fila, sotto il sole, per qualcosa come due ore. Motivo? Il mercato di contrada Zappulla, meta obbligata della spesa di ogni taorminese che si rispetti.

Stesse scene, e stesse file, all’altro “Check point” alla fine via Pirandello, a porta Messina, la strada che conduce al corso Umberto. Una situazione di invivibilità che ha scoraggiato i turisti (ieri chi era a Taormina raccontava di averne visti talmente pochi che le dita di due mani avanzavano, a contarli), ma ha esasperato anche gli stessi taorminesi, che di essere assediati in casa loro non ne hanno voglia. E quindi l’esodo: dai parenti che abitano nei paesi vicini, nelle case di villeggiatura (gettonatissime Letojanni e Torre Archirafi, pare), in un fine settimana fuori porta.

Una situazione che va avanti da una settimana: la notte tra sabato e domenica, con l’autostrada chiusa tra Giardini e Taormina, quindi con l’obbligo per gli automobilisti di usare la statale, ogni varco per la cittadina era presidiato da autoblindi e personale dell’Esercito, e la statale stessa era battuta da non meno di quindici tra pantere della Polizia, gazzelle dei Carabinieri e volanti della Guardia di Finanza.

Al punto che, per i due giorni “caldi”, probabilmente a Taormina ci saranno più uomini in divisa che in borghese, più militari che residenti: in tutto le presenze garantite dalle forze armate arriveranno a diecimila unità, la Perla dello Ionio conta undicimila abitanti tondi tondi. Secondo le previsioni, e le stime dei taorminesi stessi, tre o quattromila sono andati via, o lo faranno nelle prossime ore. 

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