MESSINA. Arrivano le prime reazioni a caldo dopo la decisione di Alitalia di dire addio all’aeroporto dello Stretto. Una scelta che era già nell’aria da tempo e di cui si attendeva solo l’ufficializzazione che non va giù al deputato nazionale di Area Popolare Vincenzo Garofalo, che non si rassegna: “L’aeroporto di Reggio Calabria non può chiudere – commenta in un comunicato – Ho chiesto al presidente della commissione trasporti della Camera dei deputati, Michele Meta, di invitare in commissione senza ritardo il Governo, i vertici di Alitalia, il presidente della Regione Calabria Oliverio e il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà per affrontare con urgenza tale situazione e per scongiurare una ipotesi che, se realizzata, comprometterebbe pesantemente il diritto alla continuità territoriale dei cittadini siciliani e calabresi”.
“Sebbene Alitalia giustifichi la chiusura parlando di perdite pari a 5 milioni l’anno a causa di un load factor del 76% – prosegue il deputato –  mi risulta che tale coefficiente di riempimento sia in linea con il coefficiente di riempimento di altre rotte della cui dismissione non si discute. Sono certo che il presidente provvederà rapidamente in questa direzione”. 

Con l’addio di Alitalia, ad essere cancellati saranno cinquantasei voli settimanali che collegavano Reggio Calabria con Roma Fiumicino (38 voli), Milano Linate (14) e Torino (4). I motivi dell’abbandono dell’ex compagnia di bandiera li aveva spiegati il chief executive officer di Alitalia Cramer Bell proprio in una risposta all’interpellanza dello stesso Gaogalo il 12 gennaio 2017: “Con 27 frequenze settimanali durante la stagione estiva, 19 in quelle invernali ed un “load factor” (coefficiente di riempimento voli) del 76 per cento, nel 2016 la rotta ha registrato una perdita di 5 milioni di euro, confermando il trend degli anni precedenti. A fronte di tali perdite – continua Bell – la compagnia ha pertanto manifestato la propria disponibilità a valutare eventuali alternative proposte alle istituzioni nazionali e locali”.

A commentare la decisione dell’ex compagnia di bandiera anche Ivan Tripodi e Pino Zito, segretari generali di Uil Messina e Reggio Calabria. “La notizia che l’Alitalia abbandonerà l’aeroporto ‘Tito Minniti’ di Reggio non ci sorprende – scrivono in una nota – Tuttavia, non possiamo tacere sulle motivazioni addotte dalla Compagnia di bandiera, che attribuiscono l’esclusiva responsabilità di questa dolorosa decisione alla mancanza di risposte, dopo oltre un anno, da parte delle Istituzioni locali e regionali. Siamo allarmati perché, senza la presenza di Alitalia, lo scalo di Reggio Calabria chiuderà definitivamente. Ciò determinerà inevitabili conseguenze sul piano lavorativo. Quindi auspichiamo che ci siano i margini per fare tornare Alitalia sui propri passi, ma allo stesso tempo intendiamo inchiodare alle proprie responsabilità il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà e il presidente della regione Calabria Mario Oliverio, i quali dovranno dimostrare la propria capacità e volontà di trovare quella soluzione richiesta dalla Compagnia aerea che, suo malgrado, si vedrà costretta a cancellare lo scalo di Reggio Calabria, con inevitabili disagi per i passeggeri calabresi e messinesi”.

 

 

 

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