MESSINA. È appena ufficialmente entrato a far parte della giunta, e ancora in città non ha messo piede (sarà presentato domani mattina), ma verso il neo assessore al Bilancio Enzo Cuzzola c’è già un discreto tiro al bersaglio. Sia da parte degli oppositori dell’amministrazione guidata da Renato Accorinti che dagli ambienti, che in teoria dovrebbero essere più vicini al sindaco, di Cambiamo Messina dal Basso.

Ma se i colpi avversari, benché preventivi,  sono tutto sommato da darsi per scontati, Cuzzola è costretto a difendersi anche dal… fuoco amico. Superate le perplessità sulla sua nomina, la frangia estrema di Cambiamo Messina dal Basso è tornata a colpire. Perché, oltre al potenziale conflitto d’interessi derivante dal suo essere perito di parte dell’ex ragioniere generale Nando Coglitore nel processo sui bilanci falsi degli anni scorsi, nel quale il Comune è parte civile (conflitto superato con la sua rinuncia all’incarico di consulenza), nel suo curriculum “politico” c’è una macchia. Cuzzola è il fondatore del movimento “Dialogo civile”, nato come esperienza civica che però nel 2014 ha dato il suo sostegno al candidato sindaco di centrodestra Lucio Dattola. Una circostanza, quella dell’aver avuto contiguità con la destra, che tre anni fa era costata la testa di Elio Conti Nibali, assessore designato che poi ha rinunciato alla carica dopo i rumorosi brontolii di Cmdb.

Un ulteriore motivo di curiosità, è che avversario di Dattola era il candidato del Pd, poi diventato sindaco, Giuseppe Falcomatà. Figlio di Italo Falcomatà, del quale Cuzzola è stato assessore all’inizio del 2000. Posizione, questa, che si spiegherebbe con la scarsa simpartia, per usare un sottile eufemismo, che Cuzzola ha nei confronti dell’ex premier Matteo Renzi, al quale Falcomatà fa in qualche modo riferimento.

Tra l’altro, Cuzzola detesta politicamente Renzi almeno quanto il suo predecessore Luca Eller lo stimava. Questo, in una logica grottesca, lo avvicinerebbe ancora di più a Cambiamo Messina dal Basso, e servirebbe a prendere ancora di più le distanze dal passato prossimo.

E a proposito di Pd, una bordata gliela riserva, per esempio, il capogruppo dei democratici in consiglio comunale, Antonella Russo, che in sostanza gli muove la contestazione di aver parlato senza averne “titolarità”. “Il neo assessore avrebbe testualmente affermato: “Ho seguito da vicino le vicende del piano di riequilibrio, mi sono tenuto aggiornato, so dove mettere mani. Il dissesto finanziario, da molti auspicato, è assolutamente una iattura, lo scongiureremo”. Eppure il sindaco di Messina ha conferito a Vincenzo Cuzzola solo la delega al Bilancio, alla Programmazione e ai Tributi, trattenendo per sé le deleghe al Risanamento finanziario. “Sarebbe auspicabile che il neo assessore al Bilancio, prima di fare pubbliche dichiarazioni sul dissesto finanziario del Comune di Messina e sul piano di riequilibrio, si facesse prima affidare dal Sindaco, anche la delega al Risanamento Finanziario, altrimenti rischia di parlare di argomenti su cui il primo cittadino, non si comprende bene per quale motivo, non gli ha conferito alcun incarico fiduciario”. Una circostanza che si spiegherebbe con il megarimpasto in atto nella giunta Accorinti: agli assessori restano le deleghe principali, quelle “secondarie” sono in via di ridistribuzione, e tra queste rientrerebbero anche quelle oggetto della sottolineatura di Antonella Russo.

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