MESSINA. Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro fra il rettore Pietro Navarra e una delegazione del corpo studentesco di Giurisprudenza che da giorni chiede a gran voce il ripristino dell’appello di marzo, soppresso in virtù di un calendario unico d’Ateneo non espressamente vincolante.

Durante il meeting, iniziato alle 12:30 in presenza del direttore del Dipartimento Giancarlo De Vero e del Prorettore alla Didattica Pietro Perconti, gli studenti hanno esposto le loro richieste ribadendo l’importanza di un appello, quello di marzo, che potrebbe garantire a molti laureandi di poter concludere in corso la propria carriera universitaria e di snellire il carico didattico previsto dall’ordinamento del Dipartimento. Ma le risposte di Navarra non hanno placato la rabbia degli universitari, che per rivendicare i loro diritti lo scorso lunedì avevano protestato davanti ai cancelli dell’ex facoltà sfidando il  freddo e il maltempo. “Il Rettore – racconta Giulio Fragale di Gea Universitas – ci ha comunicato che ci si deve attenere alla delibera emanata in sede di Senato Accademico nel gennaio 2016, esprimendo la volontà di rispettare il calendario didattico unificato d’Ateneo”. Perseverando nella loro richiesta, gli studenti hanno fatto presente delle problematiche relative al rapporto fra gli appelli ordinari di esami e il carico di materie, evidenziando come “la situazione attuale non possa far altro che far aumentare il numero di studenti fuori corso e diminuire il numero di iscrizioni”. Ma l’Amministrazione è rimasta ferma sulle proprie posizioni. E mentre Perconti assicura un ulteriore incontro e De Vero apre con un possibilie spostamento delle lezioni all’inizio di marzo, in modo tale da poter istituire un post appello a fine febbraio, gli studenti non intendono fare un passo indietro e stanno eleborando una soluzione trasversale appellandosi all’autonomia del Dipartimento. Il braccio di ferro con Navarra è solo all’inizio. 

 

 

 
 
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