Riceviamo e pubblichiamo, in risposta al “blitz” del sindaco Cateno De Luca di qualche giorno fa alla villa Sabin, un contributo di Barbara Bisazza, architetto che da sei anni fa parte di un gruppo che si occupa spontaneamente della cura di parte del piccolo parco. Questa è la sua risposta all’affermazione del sindaco “Villa Sabin, uno dei tanti cessi a cielo aperto”

 

Molti probabilmente non conoscono la storia di villa Sabin. Questa piccola villa sorge in un punto della città che circa 50 anni fa era soprannominato Capo Munnizza, un tratto di costa alla foce del torrente Annunziata utilizzato come discarica abusiva. Nel 1968 l’area che oggi comprende la villa, il babypark e il capolinea nord del tram venne concessa dal Comune alla famiglia Vanfiori per la realizzazione del loro parco giochi. Questa famiglia decise di piantare tanti più alberi possibili per ridare dignità a quel luogo abbandonato. In 50 anni gli alberi sono cresciuti, molti purtroppo sono stati abbattuti per fare spazio al parcheggio del tram e alcuni sono andati persi a causa dell’erosione della costa, ma villa Sabin nonostante tutto resiste.

Sono passata d’avanti a questa villa centinaia di volte senza mai vederla, fino all’Ottobre del 2013 quando letto un post su facebook decido di entrare a dare un’occhiata. Quel giorno un gruppo di volontari avrebbero inaugurato il terzo punto di compostaggio collettivo della città, gli altri due erano già stati attivati a villa Dante e a Villa Mazzini. Decido allora di fare un giro dentro la villa, per una strana ragione mi sentivo già accolta da quei maestosi alberi; non era come le altre ville, i sentieri sterrati, le piante e gli alberi maestosi cresciuti un po’ selvaggi e privi di manutenzione facevano di questo luogo un piccolo bosco. Me ne sono subito innamorata. Mi proposi allora di seguire il gruppo di compostaggio; circa 20 famiglie con le quali mi incontravo ogni venerdì per conferire il nostro bel sacchetto di umido nelle compostiere.

Passando del tempo dentro la villa abbiamo iniziato a notare le tante criticità presenti: I bagni perennemente intasati e quindi inagibili, il timer dell’illuminazione rotto e le luci che si accendevano alle 4 del pomeriggio in piena estate, una palma colpita dal punteruolo rosso che per poco non ci cade in testa, i cestini perennemente stracolmi; così abbiamo iniziato a fare segnalazione diventando “l’incubo” del V quartiere. Ma da notare non c’erano solo i difetti e le criticità, continuando a passeggiare come Alice nel Paese delle Meraviglie scoprivo splendide piante, un profumatissimo mirto nascosto dalle erbacce, il bambù, gli eucalipto, quel suggestivo cerchio di alberi che sembrano volerti accogliere con un abbraccio.

La villa in genere è tranquilla, qualcuno fa la corsetta giornaliera, qualcuno porta a spasso il cane e, purtroppo, pochissimi bambini. Mi sarebbe piaciuto che i bimbi del quartiere potessero godere di questo spazio, che potessero scoprire la bellezza di giocare sotto un albero, arrampicarsi. Così in Primavera, nel 2015, con un gruppo di amici ci inventiamo la Festa di Primavera per i bambini del quartiere. E’ stato bellissimo vederli giocare tra gli alberi, guardare meravigliati come la “spazzatura” può diventare compost e nutrire di nuovo la terra. Durante la festa abbiamo fatto piantare ai bimbi dei semi di girasole che a Giugno ci hanno regalato degli splendidi fiori.

Tra le criticità della villa c’era anche un’area priva di piante che fino a qualche anno fa aveva continuato ad essere usata come discarica abusiva di inerti, abbiamo quindi deciso con il gruppo di compostaggio di chiedere l’adozione di parte di quello spazio per creare un’aiuola e piantare nuove piante. Non è stata un’impresa facile, perché ogni volta che zappavamo tiravamo fuori dalla terra pezzi di asfalto, plastica, vetro. Abbiamo dovuto fare i conti anche con il clima: lo scirocco che tira forte lì vicino al mare, il caldo d’estate, ma nonostante tutto stiamo ancora portando avanti la nostra idea. Negli anni sono diventata un’osservatrice attenta di ciò che succede dentro la villa: rami che si schiantano al suolo dopo una sciroccata, qualche piromane che tenta di appiccare il fuoco, dipendenti comunali … che non si vedono. Ho fatto lunghe chiacchierate con il custode, un tipo all’apparenza un po’ burbero, ma che tiene al suo lavoro ed anche alla villa (vi sembrerà strano ma è così).

Il blitz di qualche giorno fa del Sindaco mi ha lasciato l’amaro in bocca, sentirgli dire che “questa villa è un cesso” mi ha molto amareggiato e non poco irritato poiché penso che bisogna sempre misurare le parole e sceglierle con attenzione. Con i miei amici siamo poi letteralmente saltati dalla sedia quando il sindaco comunica nel suo video che esiste un giardiniere, un elettricista ed un idraulico … Lui lo comunica con fare arrabbiato ma io chiedo a lui, che in qualità di sindaco gestisce i dipendenti comunale, dove sono queste figure professionali? Perché l’elettricista non ripara il timer dell’illuminazione? Perché i cestini sono sempre stracolmi? Perché l’idraulico non ripara i punti acqua? Sono anni che per dare acqua alle piante dobbiamo usare un pozzetto perso tra le erbacce con una manopola che qualche settimana fa si è anche rotta, così da allora, con più di 30 gradi, per non far morire le piante della nostra aiuola, ci carichiamo per più di un’ora secchi d’acqua avanti ed indietro dall’unica fontana che c’è nella villa. Ed il percorso dalla fontana all’aiuola non è affatto facile, ci tocca anche passare in mezzo all’erbaccia che l’invisibile giardiniere dovrebbe tagliare.

Il Signor sindaco dice inoltre nel suo video che da anni non si potano gli alberi; ma in quanto sindaco dovrebbe sapere che esattamente un mese fa alcuni alberi sono stati potati, direi più decapitati in maniera pessima e totalmente fuori tempo creando grande danno alla pianta; e il resto degli alberi, per non si sa quale criterio, sono stati ignorati. E se non vengono potati la responsabilità di chi è? Non è forse del signor Sindaco?

Signor Sindaco sono lieta che Lei sia venuto a constatare lo stato in cui versa questa villa, ma piuttosto che perdere tempo a fare foto provi a risolvere il problema, ed il problema non si risolve assegnando uno spazio Pubblico ai privati. Lei afferma che si potranno realizzare bar o ristoranti all’interno delle ville. Non riusciamo proprio a restituire del verde a questa città senza piazzarci sopra del cemento? Non facciamo altro che lamentarci di quanto fosse bella questa città 50 anni fa, io non c’ero ancora e non so cosa sia successo al messinese per aver iniziato ad odiare a tal punto la sua città. Dovremmo però smettere di piangerci addosso e lamentarci sempre di tutto e del contrario di tutto solo per il gusto di contraddirci a vicenda.

Queste mie parole non vogliono essere polemiche ma costruttive; io e gli altri amici volontari della villa ci mettiamo a disposizione del signor Sindaco per trovare insieme una soluzione per far si che questo piccolo ma meraviglioso spazio possa essere vissuto dalla città con il giusto rispetto che merita. Dentro questa villa ci sono solo alberi, sembra cosa da poco, non fanno guadagnare soldi a nessuno ma in realtà sono una ricchezza immensa, una ricchezza che chiede davvero poco per continuare a vivere.

 

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Massimo
Massimo
26 Giugno 2019 8:07

Pienamente d’accordo, come non esserlo? Bellissimi tutti i progetti di riqualificazione, riadattamento, ribaltamento degli spazi pubblici… Ma se provassimo solo a curarli, potremmo semplicemente vivere in una città migliore.

Maria
Maria
26 Giugno 2019 8:48

La villa è bella così, un polmone verde, basterebbe solo una “normale ” manutenzione! Io ricordo bene com’era il sito…. allora l’annunziata era periferia!!!

Patrizia
Patrizia
26 Giugno 2019 13:15

Completamente d’accordo con l’autrice della lettera. E’ un luogo bellissimo, che dovrebbe essere nel cuore dei messinesi. E’ un luogo da preservare e curare con amore, non certo da ignorare o da sfruttare per l’interesse di pochi. Sembra che i messinesi siano vittime di una maledizione: non riescono a vedere e a godere della straordinaria bellezza che li circonda.