MESSINA. “Sulla facciata, i buddaci, i pesci col cui nome sono chiamati i messinesi.” È la frase della discordia che ha spinto i membri di “ArcheoMe” a lasciare le “Vie dei Tesori”. A comunicarlo sono gli stessi membri del Consiglio Direttivo, che prendono le distanze da quello che definiscono “un gravissimo episodio che lede la dignità cittadina, oltre che la nostra professionalità”.

La frase, considerata “ingiuriosa e priva di fondamento storico-artistico”, appare sulla locandina dell’evento ed è stata segnalata all’associazione da “offesi visitatori messinesi”.

«Questa leggerezza, che interpretiamo così per evitare di delineare scenari peggiori – scrivono in una nota – è in antitesi con lo spirito della stessa organizzazione de “Le Vie dei Tesori”, che dovrebbe aggregare e non dividere, nonché della nostra associazione, che come punto di forza vanta la veridicità storica dei contenuti e il rispetto della comunità in cui opera. Avremmo potuto obiettare per i diversi errori scientifici che si ritrovano sulla brochure (ndr. il “periodo greco”, mai riscontrato nello scavo di Palazzo Zanca) ma, nel rispetto della manifestazione e dell’economia che ne consegue, abbiamo soprasseduto. In questo caso, lavorando con la nostra immagine, quindi con la nostra professionalità e scientificità in gioco, non possiamo sottovalutare l’importanza negativa di questo episodio che, oltre a offendere, ha già creato e creerà disinformazione. Già diverse sono state le lamentele che, nei tre giorni di gestione dell’area, sono state indirizzate ai nostri associati. E se già risulta sconvolgente notare come il “delfino” di Zancle, particolare di Palazzo Zanca, sia diventato un “buddace”, ancor più sconvolgente, invece, è notare che “i messinesi sono chiamati buddaci”, parafrasando, come si potrebbe leggere in striscioni allo stadio in partite o derby calcistici che coinvolgano la città di Messina. L’Associazione ArcheoMe ha più volte richiesto, sia telefonicamente che tramite PEC ufficiale (trasmessa anche al gabinetto del Sindaco Metropolitano di Messina per conoscenza), che venissero adottate le dovute contromisure, correggendo questa frase dove possibile e pubblicando un post di scuse sulla pagina ufficiale. Nonostante la promessa di “scuse pubbliche”, – proseguono – ad oggi non è ancora pervenuta alcuna smentita o rettifica. Nonostante la nostra indiscussa professionalità, che ha accompagnato centinaia di turisti messinesi, siciliani e stranieri alla riscoperta dell’antica gloria di Messina negli ultimi tre anni di servizio presso “Le Vie dei Tesori”, e nonostante i tantissimi feedback positivi che certamente hanno incentivato la buona riuscita dell’evento, ArcheoMe è costretta, suo malgrado, a dover interrompere i rapporti con “Le Vie dei Tesori”», concludono.

Le decorazioni sulla facciata del Palazzo municipale raffigurano due pesci dalla grande bocca, uno di fronte all’altro, identificati da molti proprio con i “buddaci”. Fra i vari sostenitori di questa tesi anche l’architetto Nino Principato, secondo il quale fu Antonio Zanca in persona a far realizzare le due sculture (al posto dei delfini) a causa del mancato pagamento del suo compenso, arrivato dopo vent’anni.

Qui un approfondimento sui meandri poco conosciuti del Palazzo.

 

 

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Nino Principato
Nino Principato
20 Settembre 2019 14:07