MESSINA. Continuano i casi di avvelenamento degli animali nei pressi del villaggio di Castanea. Questa volta, grazie al tempestivo intervento della veterinaria Tiziana Previti chiamata dal proprietario dei due cani, si è riuscito a salvare uno dei due animali, mentre l’altro è deceduto appena entrato nell’ambulatorio del paese.

Dopo il gatto e i cinque cani uccisi a fine gennaio, sempre nel tratto di strada che va da Contrada Grazia a Castel Vinci, è stata rinvenuta dell’altra carne con del lumachicida, “chiara, quindi, l’intenzione di avvelenamento dello sfortunato animale che sarebbe caduto in trappola”, asserisce il medico che, giovedì sera, dopo essere stata chiamata d’urgenza dal proprietario dei due animali avvelenati, è subito intervenuta per curare i due cani.

“Uno è deceduto appena entrato, mentre l’altro siamo riusciti a salvarlo dopo più di sei ore di trattamento“, racconta la veterinaria.

“I cani mostravano i sintomi evidenti dell’avvelenamento (convulsioni, scialorrea e nistagmo). Due le ipotesi che inizialmente avevo preso in considerazione come causa della morte: carbammati, ovvero disservanti o erbiciti, oppure metaldeite, il classico lumachicida. Entrambi possono essere stati messi in un campo dai contadini in maniera non dolosa e quindi senza colpa, ma quando il giorno dopo, il proprietario degli animali si è recato sul luogo trovando della carne con del lumachicida, abbiamo capito che qualcuno aveva avvelenato gli animali con la stessa tipologia della volta precedente”.

Vorrei che si indagasse su questi avvenimenti – conclude Tiziana Previti- perché non è stato un caso accidentale, ovvero che il cane è scappato ed è entrato in qualche campagna, ma è stato messo del veleno appositamente per uccidere. Per questo motivo, come quella volta, ho consigliato al proprietario di porre denuncia ad ignoto presso i carabinieri, portando loro il campione della carne avvelenata”.

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