Nuovo colpo di scena al Teatro di Messina: il commissario Salvatore Jervolino “licenzia” i due direttori artistici, Ninni Bruschetta (Prosa) e Giovanni Renzo (Musica), annuncia tagli, snocciola le cifre del disastro e punta il dito il dito sugli sprechi. Jervolino, in conferenza stampa, è scatenato, ma sul suo attuale ruolo c’è l’ombra dell’incompatibilità: ovvero, forse non avrebbe potuto essere designato per via delle norme vigenti.

Ninni Bruschetta

Il funzionario direttivo in forza all’assessorato all’Economia, infatti, nel febbraio 2016 era stato nominato dall’assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo, presidente del Collegio dei Revisori del Teatro di Messina. A fine dicembre, invece, era giunta la svolta, sempre a firma Barbagallo, con la designazione a Commissario straordinario. Il problema? Sta tutto in una circolare esplicativa della Segreteria Generale della Presidenza della Regione, “Servizio nomine, Ispezioni, Urp”, datata 17 dicembre 2015 e avente per oggetto “Criteri applicativi per il conferimento di incarichi, da parte del presidente della Regione e degli assessori, in organismi in enti pubblici ed enti di diritto privato sottoposti a vigilanza e controllo della Regione siciliana”. All’interno del documento, in merito alle incompatibilità, si legge: “Relativamente alle previsioni di cui alla citata legge regionale n. 19/1997, l’articolo 5 ‘Incompatibilità e limiti agli incarichi’ stabilisce al comma 1 che non possono ricoprire incarichi: …c) i componenti degli organi consuntivi o di vigilanza e controllo, tenuti ad esprimersi sui provvedimenti degli enti od organismi ai quali la nomina o la designazione si riferisce…”. Più avanti, sempre nella circolare, in merito ai “Commissari straordinari” si precisa: “Corre l’obbligo di evidenziare come dette disposizioni trovino piena applicazione anche nel caso di conferimento di incarichi di Commissario Straordinario, come più volte ribadito dall’Autorità nazionale anticorruzione”. Tradotto dal burocratese, la nomina di Jervolino non avrebbe potuto essere possibile.

Ad attaccare Jervolino, con una lettera aperta, l’ex sovrintendente Antonio Saija,  che esprime la sua “autentica e sincera sorpresa per una nomina poco dignitosa,  che in altre realtà territoriali avrebbe implicato durissime reazioni, poiché non è giustificabile né formalmente, né sostanzialmente”. Leggi il testo integrale della lettera.

Giovanni Renzo

E i due direttori artistici? Entrambi preferiscono non rilasciare dichiarazioni a caldo. Renzo, però, ha affidato il suo pensiero a Facebook: “Finisce così il mio percorso di direttore artistico del Teatro di Messina.  Più volte in questi ultimi mesi ho avuto il desiderio di mollare perché non c’erano più per me le necessarie condizioni che mi avrebbero permesso di svolgere il mio lavoro in maniera soddisfacente, poi tante persone, sia dentro che fuori il teatro, mi hanno convinto a non abbandonare, a proseguire anche quando avevo già presentato le dimissioni. Mi doleva non poter presentare una programmazione non in linea con quanto fatto nelle prime due stagioni da me allestite. In quelle occasioni avevo potuto seguire il mio progetto artistico basato su una programmazione di ricerca, di contaminazioni tra musiche diverse e sulla valorizzazione della nostra orchestra e dei tanti talenti nostrani, proponendo al pubblico vari generi musicali, dalla lirica al jazz, dalla sinfonica al pop di qualità.  Questa ultima stagione invece è stata varata in mezzo a mille difficoltà che mi hanno costretto più volte a rivederla al ribasso in termini di costi. […] Mi sono stati imposti, vista l’attuale situazione economica, degli stretti vincoli di budget (€ 20.000 di media per ciascuno spettacolo). Con queste risorse a disposizione sarebbe per me stato senza dubbio più facile comprare spettacoli musicali già confezionati con artisti di fama ma questo, avrebbe comportato una scelta contraria alla mia idea iniziale di direzione artistica. […]Torno quindi alla mia principale attività di musicista sul campo e non dietro ad una scrivania, attività che ho colpevolmente trascurato in questi due anni ma a cui ora desidero fortemente tornare. Ringrazio tutte le persone che mi hanno sostenuto e che hanno condiviso il mio percorso in questi due anni, sono tante, troppe per citarle tutte, ma loro lo sanno e io so che mi sono vicine anche in questo momento”.

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