MESSINA. Valutare la legittimità di quanto posto in essere dall’Amministrazione che, “attraverso la propria inazione sta ottenendo per vie traverse” l’esclusione dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia, obiettivo che non ha potuto raggiungere con la votazione favorevole del Consiglio comunale (che ha titolarità sulla materia). Questo quello che chiedono i consiglieri comunali della Lega, Dino Bramanti, Giovanni Scavello e Giovanni Caruso, all’assessore regionale agli Enti Locali Bernadette Grasso, al Presidente del Consiglio Comunale Claudio Cardile (attualemente sostituito per malattia dal consigliere Nino Interdonato) e al Segretario Generale Rossana Carrubba, in merito alle conseguenze del “silenzio assenso” della Giunta alle note del commissario straordinario della fondazione Bernardo Campo.

“E’ con una meraviglia pari solo allo sconcerto, che gli scriventi Consiglieri hanno appreso in data 29/05/2020 dell’apertura in danno del Comune della procedura di fuoriuscita dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia a cagione del mancato conferimento dei beni al fondo di dotazione indisponibile come previsto dalla Statuto – scrivono infatti sulla nota – Sulla inopportunità di uscita dalla Fondazione, questi Consiglieri si sono abbondantemente espressi allorquando, per ben due volte, il Civico Consesso è stato chiamato a pronunciarsi sull’argomento”.

“Infatti già nel dibattito d’aula che, a seguito del “fuoco di sbarramento” di molti componenti dell’Organo collegiale, ha portato una prima volta al ritiro, da parte dell’Amministrazione, della proposta di delibera che chiedeva l’uscita dalla Fondazione, si è avuto modo di dichiarare che l’innegabile ruolo secondario della Città di Messina nell’organizzazione degli eventi, andava contrastato con una presenza più energica in seno al CdA della Fondazione e non certo con una ritirata in buon ordine, ispirata da una rinuncia fin troppo a cuor leggero a tutte le potenzialità del marchio Tao Arte”, evidenzia il gruppo consiliare della Lega.

“La posizione contraria all’uscita è stata poi ribadita con la mancata approvazione della delibera di presa d’atto n. 92 del 14 giugno 2019, respinta dal Consiglio Comunale con la deliberazione n. 576 del 3 dicembre 2019. Quello che invece si intende stigmatizzare con il presente documento è la pervicace volontà da parte dell’amministrazione di perseguire un obiettivo che, con decisioni nette e chiare, il Consiglio Comunale aveva indicato come non perseguibile. Pervicacia che si spinge fino al punto di disattendere, attraverso comportamenti omissivi, dei deliberati democraticamente assunti“, sottolinenao.

“Orbene, tralasciando ogni considerazione circa l’opportunità di ripresentare proposte di delibera già bocciate, nella speranza, forse, che vengano accolte per “stanchezza”, si chiede alla S.S.L.L. di volere valutare la legittimità di quanto posto in essere dall’Amministrazione che, attraverso la propria inazione sta ottenendo per vie traverse ciò che le è stato impedito per la strada maestra“, si legge nella nota.

“Le decisioni del Coniglio Comunale, chiamato a pronunciarsi sulla fuoriuscita o meno dalla Fondazione, a parere degli scriventi hanno reso ancora più doveroso il conferimento dei beni in capo alla Fondazione, obbligo già sussistente sin dalla costituzione della Fondazione stessa, pertanto, chiediamo di sottoporre ad attento vaglio di legittimità la sottrazione sia all’obbligo di conferimento, derivante dalla costituzione della Fondazione, sia a quanto consequenziale alla deliberazione n. 576 del 3 dicembre 2019, a mezzo della quale il Consiglio Comunale si è espresso in favore della permanenza del Comune di Messina in seno alla Fondazione”, concludono Bramanti, Scavello e Caruso.

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