MESSINA. «Se a Messina le scuole apriranno ad ottobre che problema c’è?». La domanda, posta da Cateno De Luca in un commento al summit sulla sicurezza dei plessi scolastici, in corso ieri a Palazzo D’Orleans, potrebbe divenire presto un’affermazione. Si fa infatti sempre più concreta l’ipotesi di slittamento delle lezioni, il cui inizio era previsto per il prossimo 12 settembre. In attesa dell’incontro odierno in prefettura fra il sindaco ed il prefetto Maria Carmela Librizzi, che si confronteranno sulla questione, resta in vigore l’ordinanza di chiusura delle scuole emessa da De Luca lo scorso 3 agosto, almeno fino a quando, e se, la camera dei deputati non approverà il cosiddetto mille proroghe che consentirebbe di usufruire di qualche mese in più, o di un altro anno, per poter adeguare i plessi scolastici alle norme antisismiche ed antincendio (la scadenza è fissata al 31 agosto). E quelli da mettere a norma sono parecchi: il 73% degli edifici, dicono i dati dell’Anagrafe regionale, è infatti inagibile, e soltanto 26 su 100 sono costruiti secondo criteri antisismici, mentre quelli edificati in aree sismiche sono l’ 85%.

Sulla questione si è espresso ieri il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, a margine della riunione palermitana alla quale erano presenti gli assessori regionali all’Istruzione Roberto Lagalla e alle Infrastrutture Marco Falcone, i sindaci delle Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, i commissari straordinari dei Liberi consorzi di Comuni di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani, il presidente dell’Anci Sicilia, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale e il dirigente regionale del dipartimento Istruzione e formazione professionale. «Dobbiamo prendere consapevolezza del problema e per questo motivo costituiremo, la prossima settimana, un’unità di crisi che si riunirà periodicamente per capire come sta procedendo il lavoro di ricognizione sugli istituti scolastici. Abbiamo bisogno di nuovi tecnici, di un confronto con i nove prefetti dell’Isola e i comandanti provinciali dei vigili del fuoco. Serve una sinergia tra istituzioni dello Stato, regionali e locali: questo è il ruolo che la Regione vorrà svolgere. Assieme ai sindaci e ai presidenti delle ex Province, sono sicuro che, entro qualche anno potremo, uscire anche da questa condizione di emergenza».
«Abbiamo chiesto agli enti proprietari degli immobili – ha proseguito il Governatore – se abbiano mai provveduto a effettuare una verifica sulla sicurezza degli edifici che ospitano gli istituti scolastici e, in ogni caso, di continuare a fare accertamenti. Dai dati emersi viene fuori un quadro preoccupante che dimostra quanto il tema dell’edilizia scolastica, in questi anni, sia stato sottovalutato, anche se non sono state rappresentate, dai vari enti situazioni gravissime».
Altro aspetto evidenziato dagli amministratori locali, le poche risorse a disposizione per la manutenzione ordinaria. Proprio qualche settimana fa, la Regione ha approvato e trasmesso al ministero dell’Istruzione le graduatorie del Piano per l’edilizia scolastica siciliana per i prossimi tre anni redatte in base al bando pubblicato ad aprile scorso dal governo regionale e curato dall’assessorato all’Istruzione. Oltre quattrocento gli interventi finanziabili inclusi: 356 dei Comuni e 91 delle ex Province. A disposizione, nell’immediato, ci sono 272 milioni di euro per opere cantierabili già a partire da quest’anno, secondo una graduatoria definitiva che sarà elaborata dal Miur entro ottobre. Le opere previste sono finalizzate a ristrutturazione, adeguamento antisismico e antincendio, ampliamenti o realizzazioni di nuove costruzioni, palestre, mense, aree ricreative e rimozione di barriere architettoniche.
«L’ordinanza di chiusura delle scuole di Messina ha generato un caso nazionale», è invece il commento del sindaco De Luca, designato dal presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando come rappresentante delle città metropolitane nell’unità di crisi. «La città di Messina è stata individuata per il progetto pilota di redazione delle schede Aede che consentirà ad una task force formata da tecnici della protezione civile e del genio civile di stabilire entro un mese la vulnerabilità sismica di tutti i plessi scolastici»,  prosegue il primo cittadino, che annuncia l’istituzione di un gruppo di progettisti interni al Comune “per realizzare un parco progetti di messa in sicurezza di tutti i plessi scolastici al fine di ottenere le risorse che già altre città hanno avuto assegnate in questi anni”, non risparmiandosi una frecciatina alla precedente Amministrazione: “Siamo stati bacchettati dall’assessore regionale alla pubblica istruzione Roberto La Galla  per non aver presentato istanze idonee in occasione dei vari bandi regionali che hanno messo a disposizione centinaia di milioni di euro per queste finalità”.

Infine l’interrogativo, che suona quasi come una domanda retorica: «Se a Messina le scuole apriranno ad ottobre che problema c’è? Quando avrò la certificazione che non ci sono rischi sotto il profilo sismico revocherò l’ordinanza».

 

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