MESSINA. Anche il Seguenza entra in occupazione. Il motivo? “Difficile comunicazione con la dirigente, abolizione progetto scii Tarvisio, imposizione dei viaggi d’istruzione a seguito di una scelta democratica degli studenti e violazione art. 21 della costituzione (‘Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione’)”, spiegano i ragazzi.

Inoltre, “La circolare del 14/11/19 emanata dalla dirigenza scolastica nella quale viene chiesto, ai fini dell’iscrizione al corrente anno scolastico 2019/20, il pagamento dell’intera somma di 75 euro ci risulta in contrasto con la circolare del MIUR prot. N. 0000312 del 20/03/12 che chiarisce come il contributo volontario scolastico non può essere interamente richiesto agli studenti ai fini dell’iscrizione. Infatti la circolare sancisce l’obbligo di adeguate informazione delle famiglie riguardo l’obbligatorietà soltanto delle cifre richieste per coprire l’assicurazione individuale per gli infortuni e RC degli alunni, libretto di assenze o per gite scolastiche”, si legge sulla piattaforma programmatica.

“Dunque esiste la possibilità di non pagare interamente le cifre richieste che vengono presentate dalla dirigenza scolastica come obbligatoria, poiché la cifra di 75 euro è mirata ad iscriversi anche alle attività extra curricolari e non dovrebbe essere propriamente utilizzato come quota di iscrizione. Inoltre tra le voci che compaiono all’interno della copertura prevista dalla quota d’iscrizione vi sono spese come
il ‘riscaldamento’ che dovrebbero essere assicurate e garantite alla scuola senza ulteriori aggravi per gli studenti in base al principio della gratuità e obbligatorietà dell’istruzione secondaria fino ai sedici anni”.

“In ultimo luogo la suddetta circolare ministeriale chiarisce come il contributo volontario scolastico possa essere detratto dalla dichiarazione dei redditi tramite modello 730 è modello unico. Tale spesa rientra nell’elenco spese detraibili in quanto fattispecie di erogazione liberale, ossia di donazione, versate a favore di istituti scolastici”, sottolineano gli studenti.

“In sostanza, un contributo volontario viene presentato come condicio sine qua (condizione senza la quale non si può verificare un evento) non per l’iscrizione all’istituto. Probabilmente molte famiglie sceglierebbero volontariamente di pagare esclusivamente le somme obbligatorie per legge, ma mancando un’adeguata informazione da parte della dirigenza scolastica vengono ingiustamente resi obbligatori dei contributi che legalmente non lo sono. Tant’è che nelle altre scuole della città e di italia il contributo non è reso obbligatorio per gli interi 75.00 euro ma soltanto per gli aspetti sovramenzionati (libretti assicurativi personali ecc…)”.

“Il malcontento generale creatosi,non nasce a dicembre come si è precedentemente insinuato,ma è stato causato gradualmente nel corso dell’anno scolastico”, concludono i ragazzi, motivando la protesta.

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