Il Lux in una cartolina d'epoca

 

MESSINA. Rischia di non riaprire più le sue porte il Lux, il centralissimo cinema di Messina che, insieme all’Apollo e al più recente cineauditorium Fasola (ex saletta Visconti), rimaneva una delle poche testimonianze della grande stagione delle sale in riva allo Stretto.

Di proprietà delle famiglie Sterrantino e Crisafulli, nell’ultimo biennio era stato gestito dai Parlagreco, proprietari della multisala Iris di Ganzirri e storici imprenditori del settore (a Gianni e Viviana Parlagreco, all’epoca gestori dell’Aurora, si deve il lancio di “Nuovo Cinema Paradiso”). Sembra, però, che quest’anno non sarà così, determinando i “titoli di coda” per un cinema che, dal 2 gennaio del 1954, data dell’inaugurazione, aveva conosciuto solo due stop: il primo, in coincidenza con la crisi generale delle sale, fu coraggiosamente superato da un restauro totale che meritò anche un articolo sulla rivista “Ciak”; il secondo, invece, avvenne in occasione della trasformazione della platea in un supermercato, circostanza che che ridusse la grandezza del Lux (nato con una tettoia mobile per le proiezioni estive) alla sola tribuna.

La probabile chiusura del Cinema, inoltre, interromperà la più che decennale tradizione del Cineforum, che richiamava per due giorni alla settimana un grande pubblico ormai fidelizzato.

“Non rientravamo con le spese”, ammette candidamente Umberto Parlagreco, che lo ha avuto in gestione nell’ultimo biennio. “Per gestire quel cinema o fai cinema commerciale o ti ci devi dedicare 24 ore al giorno. Le cose interessanti continuiamo a farle all’Iris”, ha concluso.

Le luci spente del Lux vanno ad aggiungersi a quelle di un triste elenco di sale chiuse, trasformate o demolite che comprende, da Nord a Sud, i cinema Excelsior, Metropol, Savio, Olimpia, Aurora, Garden, Odeon, Golden e Don Orione (solo per citare gli ultimi trenta anni).

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