MESSINA. “E’ vero, il sindaco Cateno De Luca ha ragione, non si governa una città senza maggioranza. La soluzione c’è: si dimetta visto che non è in grado di trovare una maggioranza, nonostante si sia schierato politicamente con il centrodestra”, così si legge in una nota del Pd di Messina.

La smetta però di ergersi a vittima, visto che ha nascosto sotto il tappeto tutti i problemi di Messina ed i temi politici dell’aula per due mesi, dedicandosi alla campagna elettorale, quando invece vi è necessità di approfondire molte questioni (come quella della fuoriuscita da Taormina Arte che ha scatenato il casus belli), in modo da evitare decisioni sbagliate, inutili e dannose per la città”.

“Possiamo assicurare al primo cittadino di Messina che il Pd ha a cuore le sorti della città – prosegue la nota – non certo della sua sindacatura, o dei personaggi pro-tempore che oggi hanno responsabilità di governo e che stanno trasformando la loro azione in una farsa”.

“Il Partito Democratico, come ha già più volte in passato ampiamente dimostrato, non ha pregiudizi di sorta verso chicchessia, e voterà gli atti che ritiene opportuni nell’interessa dei Messinesi. Per cui niente ricatti, niente isterismi, niente protagonismi. Vogliamo e ci batteremo per avere un governo della città maturo, che affronti i problemi, invece di inscenare scandali inesistenti per spostare l’attenzione su un primo anno di amministrazione che definire disastroso è poco. Si lavori, se si è in grado di farlo, altrimenti ci si faccia da parte a favore di chi è più competente, coscienzioso e soprattutto serio”.

“Per ultimo, signor Sindaco – si legge sul comunicato – Ci hanno profondamente indignato le illazioni che vergognosamente ha lanciato all’indirizzo del consigliere Alessandro Russo, che si è sempre distinto per serietà, passione ed onestà ed ha una storia politica, personale e professionale di alto profilo, così come tutti i consiglieri comunali del Pd: la cultura del sospetto non ci appartiene, quella dell’insinuazione, oltre a potere essere penalmente rilevante, la condanniamo sempre e comunque. Se ha fondati motivi di credere che, come ha sostenuto, ci sia qualche motivo ‘oscuro’ che impedisce l’uscita da Taormina Arte, ebbene, faccia nomi e cognomi e si rivolga agli organi competenti. Altrimenti taccia. Per dignità sua personale, ma soprattutto per rispetto nei confronti di una città che è ormai in ginocchio e non ha certo bisogno di teatrini”.

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