MESSINA. La discussione in corso sul futuro del territorio nord e collinare di Messina è entrata nella fase del “calor bianco”. Dopo il referendum che tra qualche mese porterà i messinesi a decidere sulla proposta di “secessione” di undici villaggi per formare il nuovo comune autonomo “Montemare”, dopo la proposta del consigliere della VI circoscrizione Mario Biancuzzo di staccare dall’attuale sesto quartiere il territorio che una volta componeva dodicesimo e tredicesimo quartiere, per creare una nuova minucipalità, addsso tocca all’ex consigliere Massimo Costanzo. Che boccia sonoramente la proposta di Biancuzzo.

“Si commettono degli errori quando si fa riferimento “solo” al provvedimento adottato dal Commissario Sbordone  nel 2005 quando vennero accorpate le circoscrizioni per portarle alle attuale sei. Bisogna capire il perché di tale provvedimento”.

“Tra  il 2009 e il 2012 dovendo  far fronte alla crisi che investii l’Italia e l’Europa, anche le circoscrizioni sono state oggetto di provvedimenti di riduzione dei costi della spesa pubblica e quindi dovendo rispettare un piano Spending Review la scelta è ricaduta sulla riduzione come per altre città.  Inoltre la  legge n° 42 del 2010 limitava la portata della soppressione delle circoscrizioni nei comuni entro i 250.000 abitanti.  Tutti i capoluoghi delle Città Metropolitane (compresa Messina) potevano articolare  il proprio  territorio in circoscrizioni di decentramento e alla luce delle normative vigenti si verifica che a Roma si passava da diciannove a quindici municipi, Torino passa da dieci a otto, Bologna da nove a sei, Messina da tredici  a sei”.

“Quindi oggi  l’dea di creare a Messina una settima circoscrizione a mio avviso è del tutto dannosa soprattutto dal punto di vista economico. Cosa che secondo  me va fatta con urgenza è rivedere la delimitazione dei confini attuali. Le mappa qui di seguito allegate, dimostrano come le circoscrizioni a Messina hanno una divisione poco omogenea. La vicina  V municipalità  con appena 47693 abitanti, supera di molto la quota di abitanti della sesta municipalità, che si attesta a quota 31060. E’ chiaro ed evidente che la VI ha un territorio geograficamente più ampio ma di fatto governa una popolazione inferiore rispetto ai vicini colleghi. Quindi bisognerebbe allargare il confine della V circoscrizione dall’attuale zona Paradiso verso Pace comprendendo anche le zone collinari”.

“Certo che la riduzione che dal 2018 è entrata in vigore, cioè quella di ridurre il numero dei consiglieri da 16 a 9 è un po’ esagerata soprattutto perché si riduce la rappresentatività democratica e gestionale. Esistono altre forme di risparmio proponibili magari presenti ad un confronto si potranno esporre. Per concludere va detto che tutto ciò sarebbe altrettanto valido se finalmente venisse attuato quel famoso decentramento di cui tanto si parla nei  numerosi testi degli enti locali e porre in essere  una delibera esitata della Giunta Comunale di Messina nel 2017 proprio riguardante l’autonomia economica – finanziaria delle circoscrizioni. Va detto inoltre che le Città Metropolitane di Catania e Palermo hanno rispettivamente, la prima 6 circoscrizione, la seconda, capoluogo di Regione ne ha 8”

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