MESSINA. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 51 indagati per il caso dei cosiddetti “furbetti del cartellino” al Comune di Furci siculo. Si tratta della vicenda portata a galla da un’indagine del Commissariato di Taormina nell’estate del 2015. Telecamere nascoste tra giugno e luglio di due anni fa svelarono la pratica diffusa di alcuni dipendenti comunali di timbrare il cartellino e poi andare via a sbrigare i propri affari. Il caso scoppiò a novembre 2016. Adesso il sostituto procuratore Claudio Conte ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 51 indagati. Truffa e false attestazioni della presenza in ufficio mediante la marcatura del badge marcatempo in orari non conformi all’effettiva presenza in servizio i reati contestati. Ad ottobre dovranno comparire davanti al giudice per le udienze preliminari: Filippo Andò, Grazia Andronico, Basilio Bembale, Antonella Bongiorno, Antonietta Briguglio, Carmelo Briguglio, Maria Briguglio, Rosa Briguglio, Santi Rosario Briguglio, Carmelo Caminiti, Horacio Elias Caminiti, Franco Giuseppe Cannavò, Francesco Carpillo, Fabio Casablanca, Nunzio Casablanca, Antonio Carmelo Casale, Silvana Chillemi, Carmela Crisafulli, Claudio Crisafulli, Carmelo Fasolo, Domenico Finocchio, Francesco Foti, Monca Beatriz Foti, Giuseppe Garufi, Carmelina Gatto, Domenico Gennaro, Concetta Gugliotta, Francesca Inglese, Domenica Venera Intelisano, Antonietta Interdonato, Giovanna Interdonato, Santa Lino, Elisa Lombardo, Paul Manuli, Antonella Sebastiana Mauromicale, Nunziata Paccione, Orazio Patanè, Mariano Pino, Lucia Riggio, Valentina Russo, Maria Concetta Salicola, Patrizia Santoro, Rosaria Sgroi, Angelo Siti, Domenico Spadaro, Orazio Spadaro, Giovanni Spinella, Agata Sturiale, Roberto Sturiale, Maria Antonia Toscano, Antonino Triolo.

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