MESSINA. Si è concluso in appello il processo scaturito dall’operazione Doppia sponda, l’inchiesta che ha azzerato due gruppi che spacciavano droga e che era in grado di approvvigionarsi di stupefacenti attraverso canali in Calabria ed a Catania.

La Corte d’Appello ha rideterminato quattro condanne e confermato la sentenza per altri quattro. Il processo era nei confronti di Filippo Iannelli, Rocco Lanfranchi, Domenico Giovanni Neroni, Antonino Pandolfino, Massimo Raffa Laddea, Sebastiano Sardo, Maurizio Calabrò e Samuele Zocco, che in primo grado erano stati processati con l’abbreviato. I giudici della corte d’appello hanno rideterminato la pena per Filippo Iannelli in 3 anni, un mese e 10 giorni e ottomila euro di multa (è stato assolto da un episodio per non aver commesso il fatto), per Antonino Pandolfino, 5 anni, 4 mesi e 180 euro di multa (previo riconoscimento dell’attenuante), per Rocco Lanfranchi 2 anni 4 mesi e 180 euro di multa, per Samuele Zocco 4 anni, 3 mesi e 120 euro. Conferma invece per il resto.

Nella difesa sono stati impegnati gli avvocati Carolina Stroscio, Rita Pandolfino, Tino Celi, Daniela Chillè, Domenico Andrè, Alessandro Trovato, Irene Stefanizzi. Il processo di primo grado, con il rito abbreviato, si era concluso il 20 settembre 2017, con otto condanne. Il gup aveva condannato Filippo Iannelli a 3 anni e 10 mesi, Maurizio Calabrò a 4 anni e 5 mesi, Massimo Raffa Laddea a 2 anni e 4 mesi, Samuele Zocco a 6 anni, Rocco Lanfranchi a 3 anni e 10 mesi, Domenico Giovanni Neroni a 2 anni e 2 mesi, Antonino Pandolfino a 6 anni e Sebastiano Sardo a 4 anni. Al centro del processo i risultati di indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo, tra il 2013 e il 2014. Le indagini furono coordinate dal sostituto procuratore della Dda Maria Pellegrino e dal sostituto procuratore Alessia Giorgianni.

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