MESSINA. Il biglietto per gli Europei potrebbe diventare la breccia dentro cui tuffarsi per tornare a casa. Marco Affinita, 28 anni, vive a Danzica e il tagliando lo aveva acquistato a prezzo speciale mesi fa, quando ancora neppure la qualificazione della Nazionale era cosa certa. Da quel momento di acqua sotto i ponti ne è transitata tantissima: il pass per il torneo è stato strappato senza troppi patemi, ma la pandemia ha bloccato il mondo e la competizione è stata rimandata al 2021.
In mano, a distanza di mesi, rimane la carta d’imbarco per Roma con la data di giugno e nessuna comunicazione inviata dalla compagnia di volo: “Ho mandato una mail, sono in attesa di risposta. La tratta attualmente è confermata. Speravo di prendere l’aereo per andare alla partita, oggi, invece, mi auguro di salirci per rientrare in Italia”.
Fiumicino come tappa intermedia e poi dritto fino a Messina, anche se i punti di domanda sono molti: “Quando l’ho comprato io, i biglietti dell’areo venivano venduti normalmente, con le nuove norme, però, bisognerà rispettare le distanze e anche se il volo dovesse partire, potrebbero ridurre la capienza, lasciando alcuni passeggeri a terra”. In Polonia ci sta da un anno, lavora in banca, come tutti è in smartworking: “Qui o in Sicilia non cambierebbe nulla per la mia professione”. Tanto vale stare a casa, in famiglia: “Il coronavirus mi sta facendo riconsiderare ogni aspetto della mia vita. Sto capendo quanto siano fondamentali gli affetti: i genitori mi mancano, voglio godermeli e, forse, vivere così lontano non è realmente quello che cerco”.
Turbamenti fisiologici, figli di un periodo assurdo. Priorità sovvertite improvvisamente. Marco, d’altronde è sempre stato un cosmopolita: la laurea in economia, marketing e management a Messina, l’Erasmus in Lituania, un master a Roma, quindi rotta verso est: “Tramite un amico ho saputo dell’offerta della banca. Dovevano delocalizzare alcune sedi dal nostro paese e cercavano cittadini italiani da assumere per le nuove strutture. Mi sono fatto avanti e sono stato selezionato. Ho fatto un anno di formazione a Milano, ora eccomi qui”.
Risponde da casa, dove è chiuso, ma non troppo: “Il lockdown non è stato severissimo, devo ammetterlo. Ristoranti, scuole e università hanno sospeso le attività. Dovrebbero riaprire il 24, ma probabilmente prorogheranno le misure restrittive. La gente, però, per le passeggiate o per fare sport poteva uscire liberamente. Per circa 15 giorni hanno messo lucchetti a parchi e foreste, scaduto il termine sono tornati fruibili. Io stesso ogni giorno salgo in bici per una breve escursione fino al molo”.
Merito soprattutto del basso numero di contagi: “I casi si sono cominciati a registrare da metà marzo. In Polonia la città più colpita è stata Varsavia, tuttavia, credo che neppure lì la situazione sia mai sfuggita di mano e gli ospedali abbiano retto discretamente”. A Danzica è andata persino meglio: “Dicono che il virus attecchisca più facilmente nei luoghi inquinati, forse per questo l’area è stata risparmiata: grazie alla presenza del mare ci sono molto vento, poco smog e polveri sottili”.
Suggestivo, sebbene non manchi chi sostiene che il governo menta sui numeri: “L’ipotesi, dato il sistema politico particolarmente autoritario e le limitazioni sulle libertà di espressione e stampa, non è da escludere, ma se la situazione fosse enormemente diversa da come la dipingono, me ne sarei accorto. Le persone, invece, appaiono serene e in giro domina la tranquillità. Certo tutti hanno le mascherine e rispettano le distanze, ma ciò perché, indipendentemente dal Covid19, la sanità non infonde grossa fiducia nella popolazione”.
Le elezioni presidenziali, in programma domenica scorsa, comunque, sono state rinviate, alle urne probabilmente ci si recherà a luglio: “Si parla addirittura di voto per corrispondenza, ma non so onestamente quanto si riuscirà a garantire una tornata limpida attraverso un simile strumento”. Il problema lo sfiora, non lo scuote. Marco per allora ha altri progetti, un biglietto in tasca e un viaggio, destinazione Messina, in testa.
