PALERMO. La Sicilia è la terzultima regione italiana per numero di nuovi casi dall’avvio delle “riaperture” parziali: appena 22 positivi in tutta l’isola (registrati soprattutto a Siracusa e Catania) nella settimana compresa fra il 18 e il 24 maggio, con un’incidenza di 0,44 casi ogni centomila abitanti. A registrare dati più incoraggianti solo Calabria e Sardegna.

È l’esito dell’ultimo monitoraggio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha “fotografato” la curva dei contagi in tutta Italia in previsione della data fatidica del 3 giugno, giorno in cui dovrebbero essere riaperti i confini.  Uno scenario piuttosto incoraggiante, anche in previsione della stagione balneare alle porte (al via il 6 giugno), sebbene resti alto l’indice di trasmissibilità (Rt), pari allo 0,75 per cento: si tratta del numero delle persone contagiate mediamente da un singolo individuo che ha contratto il virus. Il dato, fra i più alti registrati, non desta tuttavia particolari preoccupazioni, in quanto legato a specifici piccoli focolai che influiscono sul totale.

A contenere gli “entusiasmi” per l’andamento contenuto dei contagi è tuttavia l’Organizzazione mondiale della sanità, che ha messo in guardia su una possibile “nuova ondata” prevista per l’autunno: «Il Coronavirus non è sparito».

 

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