Lo sciarrigno (o sciarridderi)

Allenamenti estenuanti in palestra, mezza dozzina di uova crude al mattino e la stessa voglia di menare fendenti. Lo sciarrigno messinese si prepara alle partite settimanali di calcetto più o meno come Rocky Balboa prima di affrontare Ivan Drago. Non si tratta però di carica agonistica, o di garra sportiva, ma di semplice rabbia: un istinto animalesco represso che trova sfogo sul campetto in pietre, fra un corner e una traversa. Giorni, settimane, mesi, anni interi di frustrazioni e rancori esistenziali presi a calci fra una tibia e un menisco.

C’è da dire, ad onor del vero, che si tratta di una collera egualitaria: sebbene l’avversario, per lo sciarrigno, sia un avversario punto e basta (nel senso letterale del termine), quando il gioco si fa duro il nostro non guarda in faccia “a nessuno”: compagni di squadra, arbitro, amici di infanzia e parenti.

Anche il prestigio del match ha un’importanza relativa: che si tratti di un incontro fra ragazzini o di una sgambettata serale fra dopolavoristi, lo sciarrigno entra in campo sempre e comunque con la stessa foga di un invasato, seminando zizzania dal primo minuto al 90′. Si inizia in un clima conviviale, in pieno spirito sportivo. Ma poi, in barba ad ogni tipo di fair play, finisce immancabilmente a paddazza*.

E se ci fosse un terzo tempo stile rugby meglio ancora: carcagnate pure fuori dallo stadio.

(*a breve nelle parole messinesi che iniziano con la P).

Campo d’elezione: Sperone

Figura d’ispirazione: Romolo “picchialo” Rossi

 

 

Subscribe
Notify of
guest

3 Commenti
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
pippolipari
pippolipari
26 Gennaio 2018 10:46

Bellissimo! Unico appunto: per il tiratore di bisole la vera figura di riferimento non è tanto Alessandro Parisi quanto il ben più mitologico Leo Criaco.

Francesco De Joannon
Francesco De Joannon
26 Gennaio 2018 14:31

Da aggiungere anche il riordino, ovvero colui che, all’ ultimo minuto, non si presenta in campo o chiama un quarto d’ ora prima adducendo motivazioni pretestuose, cosa che avviene di solito in caso di maltempo. Questa tipologia di persone, tuttavia, se esclusa da altre competizioni proprio in forza dei ribordi, ha pure il coraggio di offendersi e pretende di essere convocata.