Sua maestà il pidone

 

Insieme alla granita e alla focaccia, il pidone (o meglio: u pidùni ), sia che si pronunci con la t che con la d (la questione è controversa), detiene il primato di prima squisitezza messinese, con la sua tipica forma da mezza luna e il suo ripieno esplosivo di formaggio, scarola e acciughe.  Ma dove mangiarlo? Nemmeno si contano in città le rosticcerie da primato.
Fra queste, una che unisce la tradizione con l’innovazione è quella della famiglia “Andronaco”, che da oltre cento anni e 5 generazioni (dal 1909 precisamente) utilizza sabbia e matterello. Sorto da qualche mese in via  Cardines, proprio accanto alla Chiesa dei Catalani, il locale offre l’imbarazzo della scelta: dall’antipasto (cuzzole salate ma anche dolci) alla focaccia (tradizionale rigorosamente con la tuma, salsiccia e patate, alla tirolese …) fino al dolce (torta cuore tenero, cheesecake all’arancia e l’intramontabile tiramisù).
Il punto di forza, tuttavia è proprio il pidone, disponibile sia nelle varianti più classiche (tradizionale e al prosciutto), sia in una versione sperimentale, il “rustico”, con farina di cerealipomodori secchi e tuma.
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