MESSINA. L’incendio della Casa del Portuale (il secondo in pochi mesi) si poteva evitare. Il vandalismo o l’incuria che lo hanno provocato sono una diretta conseguenza dell’assenza delle istituzioni sempre più lontane dai cittadini“. Lo afferma “Cambiamo Messina dal basso”, sottolineando che ormai da molti mesi il movimento politico ha intrapreso una battaglia chiedendo la riapertura e la restituzione di questo bene alla città di Messina, da sempre alla ricerca di spazi da utilizzare per la cultura, attraverso una operazione congiunta di oltre 70 operatori culturali in città, sintetizzata nella piattaforma “Liberiamo Cultura”.

Il Comune non ha portato avanti il percorso per ottenere il comodato gratuito avanzato dalla precedente amministrazione comunale e regionale. Le nostre sollecitazioni ai nuovi governi non hanno ottenuto risposta alcuna, né dall’Amministrazione né dal Consiglio (nemmeno una parola in Commissione Cultura)”, si legge sul comunicato.

“Insieme alle decine di realtà culturali che hanno promosso insieme a noi l’appello ‘Liberiamo Cultura’, abbiamo richiesto alla Regione, in particolare all’assessore con delega al patrimonio Gaetano Armao, di attivarsi per sollecitare il Comune. E se proprio Palazzo Zanca non ne vuole sapere, abbiamo auspicato l’emissione di un bando pubblico per la concessione della Casa del Portuale a realtà culturali cittadine che lo possano autogestire, secondo la logica dell’uso condiviso che appartiene a quello spazio”.

“Ad oggi, nessuna risposta – prosegue la nota – Noi non siamo intenzionati a indietreggiare: continueremo in questa battaglia, insieme ai firmatari di ‘Liberiamo Cultura’ e a tutte le altre realtà che vorranno farlo insieme a noi”.

“Non possiamo limitarci all’indignazione – concludono – alla rabbia o alla tristezza davanti ad un incendio. Dobbiamo continuare a lottare perché la Casa del Portuale venga sottratta all’incuria istituzionale e restituita alla cura civica di tutte e tutti noi“.

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