MESSINA. «L’ingiustificata enfasi data da qualche sindacalista all’ordinanza del Tribunale di Messina, che potrebbe assicurare una boccata di ossigeno alle asfittiche casse di Atm, rischia oggi di mettere a rischio il pagamento del Tfr ai lavoratori dell’azienda speciale in liquidazione. Tali somme, infatti, andrebbero prima incassate e messe in sicurezza al fine di garantirne poi il pagamento a conclusione del rapporto di lavoro». È la replica del presidente di Atm alla nota diffusa dai sindacalisti di Filt Cgil e Uiltrasporti in merito alla decisione della prima sezione civile del Tribunale di Messina.

«Il basso profilo tenuto dall’attuale management sulla vicenda non era, pertanto, mirato a sminuirne l’importanza – prosegue – ma ad evitare la “corsa all’oro” di centinaia di creditori (per un importo totale – lo ricordiamo a chi ipotizza la revoca della liquidazione – di circa 80 milioni di euro) che potrebbero aggredire tale “tesoretto” presso la Regione. Non sarà facile, ma auspichiamo che i liquidatori trovino il modo di eliminare il pericolo di un danno all’azienda assurdamente provocato da qualche sindacalista sempre indaffarato ad esaltare la precedente Amministrazione senza curarsi di null’altro. E’ proprio il caso di dire… nostalgia canaglia!», conclude.

 

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