MESSINA. “In questo momento il pericolo di contagio è potenzialmente esponenziale“. Così l’assessore all’Ambiente Dafne Musolino spiega, in due parole, il pericolo che si è creato dopo la vicenda dei 115 (secondo quanto ha spiegato il sindaco Cateno De Luca, che potrebbero arrivare anche a 140, a quanto riferisce il primo cittadino) tornati dal Trentino dopo una settimana bianca, con transito a Bergamo, un giorno prima dell’introduzione di più stringenti misure di sicurezza contro il coronavirus previste nel decreto della presidenza del consiglio dei ministri dell’8 marzo.

Contro i quali De Luca ha annunciato il pugno di ferro: “Chi fa parte di queste comitive e non si è autodenunciato dal 9 marzo, sarà denunciato da me. La polizia municipale ha acquisito gli elenchi, e stiamo controllando chi ha seguito la procedura di autoquarantena“, ha spiegato. “L’indagine che sta svolgendo la polizia municipale deve capire se oltre all’autoisolamento sia stata intrapresa anche la procedura legale di autodenuncia””, ha aggiunto Dafne Musolino.

Il “paziente zero” della compagnia, racconta De luca, è un libero professionista che, dopo aver continuato a fare quello che faceva di solito senza alcuna precauzione (come imposto dal decreto), qualche giorno fa si è presentato al pronto soccorso (altro comportamento estremamente sconsigliato). “Sappiamo che una buona parte non si è autodenunciata, ha continuato a svolgere le proprie attività“, ha rincarato la dose De Luca.

La questione si è allargata a macchia d’olio: perchè un altro dei partecipanti alla settimana bianca è stato contagiato dal coronavirus, ed è un anestesista, tanto da costringere il Policlinico a intraprendere le misure di sanificazione e contenimento previste, pure per pazienti e colleghi venuti a contatto con la persona risultata positiva. Che non si è fermata a Messina. Ieri pomeriggio, il sindaco di Santa Teresa Danilo Lo Giudice ha comunicato che lo stesso medico aveva prestato servizio a Santa Teresa, in uno studio di diagnostica per immagini, il cui proprietario ha chiarito la questione con un comunicato:  precisiamo che si tratta di un collaboratore esterno che opera occasionalmente presso il nostro Centro Diagnostico e, nella fattispecie, è venuto in contatto con noi giorno 11 marzo, precisamente nel pomeriggio, dalle 15.00 alle 19.00. Il titolare del Centro, Francesco Fiumara, i 40 dipendenti e i loro familiari sono tutti in buona salute e non presentano alcun sintomo sospetto. Poiché riteniamo che la tutela della salute sia di massima priorità ci siamo autodenunciati, chiudendo la struttura e mettendo tutto il personale in quarantena. Secondo nostra segnalazione chiunque all’interno del nostro Centro sia entrato in contatto diretto o indiretto con questo caso è stato già avvisato dalle autorità competenti. Rassicuriamo tutti gli altri utenti ricordando che fin dall’inizio dell’emergenza epidemiologica il Centro Diagnostico ha preso tutte le misure adeguate per la tutela della salute e della sicurezza, attenendosi sempre scrupolosamente alle direttive ministeriali”.

La pericolosità della comitiva sta nel fatto che hanno fatto scalo all’aeroporto di Bergamo (che è la zona più colpita dal coronavirus). “Questi soggetti avevano l’obbligo di dichiarare di essere tornati da zone pericolose a partire dall’8 marzo. Sono tornai il 7, quindi quando ancora non c’era alcun obbligo normativo che li riguardava per quanto riguarda il viaggio in sè”, ha precisato ancora De Luca, che poi ha giustamente sottolineato che l’autoquarantena non è un comportamento virtuoso, ma un obbligo, che deriva dalla comunicazione dovuta alle autorità e dal porsi in “autoisolamento fiduciario” per il periodo di incubazione del virus, come prescrive il decreto della presidenza del consiglio dei ministri, peraltro con valore retroattivo di due settimane in caso di permanenza o transito in zona rossa.

Alla fine, tra un’affermazione sopra le righe e l’altra (Tra uno “schiererò l’esercito” e “la tensione che sento è dovuta alle cose che so in anticipo”, la diretta di ieri ha avuto toni molto accesi), De Luca ha annunciato che da stasera sarà in vigore, prefettura permettendo, un’altra ordinanza che comporterà misure stringenti e urgenti per limitare quanto più possibile gli spostamenti all’interno del territorio comunale, che devono corrispondere a reali e indifferibili necessità “e non già velleitarie pretese”. L’ordinanza impone il divieto assoluto di “passeggiata” o attività sportiva non rispondente a primarie esigenze, con interdizione al transito da Giampilieri a Ponte Gallo lungo le litoranee e “vie e piazze limitrofe”. In pratica, il vero coprifuoco che De luca sta annunciando da una settimana.

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Giuseppe
Giuseppe
18 Marzo 2020 10:24

Il positivo del Papardo se già si sapeva da sabato , perché nessuno ne ha parlato?
E un dottore del citato nosocomio???”

Giovanni Sicari
Giovanni Sicari
19 Marzo 2020 12:55

Sindaco, i messinesi onesti sono tutti con te. Senza se e senza ma.

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[…] De Lucia, scagliandosi contro giornali e magistratura e tirando in ballo l’episodio degli sciatori messinesi rientrati da Madonna di Campiglio il 7 marzo del 2020, un giorno prima dell’introduzione di più stringenti misure di sicurezza contro il coronavirus […]