MESSINA. Non sono tardate ad arrivare le reazioni all’ambizioso progetto di pedonalizzazione del centro città, dal Duomo a piazza Cairoli, e di creazione di ampie zone a traffico limitato a circondare la zona pedonalizzata, interdette alle auto in determinate fasce orarie. Stamattina la presentazione al pubblico al Palacultura, e la prima reazione è dell’associazione Millevetrine di via dei Mille, che da anni chiede un’isola pedonale definitiva e da 15 organizza quella natalizia.

“Dopo la doverosa premessa che siamo favorevoli a qualunque iniziativa che vada verso le moderne soluzioni di mobilità sostenibile, ma senza voler entrare troppo nello specifico di quanto prodotto dallo studio del nuovo Pgtu, vorremmo evidenziare che lo stesso sia stato redatto con un punto di vista squisitamente tecnico/viario, tratteggiando appena i concetti “isola pedonale commerciale” o meglio “centro commerciale naturale”, liquidando velocemente la nostra richiesta con un laconico quanto inesatto “promossa indirettamente”. Non è così, non possiamo ignorare che le modifiche viarie che verranno introdotte incideranno in maniera determinante sugli aspetti commerciali di centinaia di aziende coinvolte da tali cambiamenti. Allora forse tocca a noi, perché direttamente coinvolti e non con la pretesa di avere la bacchetta magica, riprendere le fila del discorso di cui alla nostra proposta di pedonalizzazione definitiva della via dei Mille, perché un approccio o punto di vista squisitamente “commerciale” non fa male al ragionamento anzi, ne va della nostra sopravvivenza.

Negli anni 80 i pionieri dei franchising italiani (Stefanel e Benetton) ci insegnarono un nuovo termine per valutare la bontà di un luogo commerciale piuttosto che un altro: l’indice di pedonabilità, ovvero quanti pedoni passano in tutte le fasce d’orario davanti alle sue vetrine, quanti persone a piedi, non quante auto. Ecco quindi che tutti i primi franchising italiani sorgevano, tassativamente, nelle vie a più alto traffico pedonale della città, meglio quindi, se esistenti, sulle isole pedonali. Già da allora i comuni d’Italia più lungimiranti, capirono questo trend e, piano piano, trasformarono il volto di molti centri cittadini rendendoli pedonali, non andiamo lontano: Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza.

La ZTL invece, lo dice la parola, è una zona dove il traffico veicolare viene limitato, ovvero possono transitare tutti in pochissime ore della giornata, mentre possono transitare solo i residenti nel resto della giornata. ZTL dunque non significa aumentare i pedoni in una zona commerciale, perché i marciapiedi restano gli stessi e soltanto lì è consentito ai pedoni di camminare, le auto continuano ad essere parcheggiate ai lati, e il transito delle auto, benché ridotto, non viene interrotto. Ci saranno solamente soltanto meno auto in circolazione. Niente spazio dunque per installazioni di qualunque tipo, gazebi per i bar, fioriere, panchine, ecc.. La ZTL produce maggiore tranquillità e salubrità in zone con altissime concentrazioni abitative, ma poco o niente favorisce per il commercio e lo shopping, anzi, forse è l’esatto contrario.

Il fattore primario di sviluppo delle aree commerciali cittadine nel mondo, restiamo in Sicilia, partendo da Milazzo per finire a Taormina passando per una rinata Palermo, è fondato solo e soltanto sull’istituzione delle isole pedonali, ovvero ampie porzioni di strade cittadine, ricche di attività commerciali, interdette definitivamente al traffico, abbellite e trasformate al nuovo uso che il cittadino pedone può farne. Questo crea aggregazione, questo rende un luogo attrattivo, così bambini e disabili possono riappropriarsi di nuovi spazi destinati per troppo tempo soltanto al ricovero o al transito del nostro bene primario (è una battuta): l’automobile. Oslo da gennaio non fa più entrare auto a combustione nel centro città. Amsterdam nel 2030 bandirà i motori a combustione da tutta la città ed eliminerà oltre 12.500 posti auto. Noi, credo, reperendo nuove aree cittadine da destinare a parcheggio (non di interscambio quindi esterni al centro) non andiamo incontro al futuro, dovremmo invece favorire il trasporto pubblico, soprattutto su ferro, il car sharing, le piste ciclabili, e tutto ciò che cambia radicalmente la mobilità di una città rendendola davvero sostenibile.

Non c’è un altro modo affinché la città ed i suoi centri commerciali naturali e storici tornino ad essere agorà, e combattano ad armi pari con i moderni capannoni refrigerati di Milazzo e Catania, o peggio, con le finte cittadelle delle favole (Sicilia Outlet Village a Dittaino, la nuova Eurodisney) dove godersi le vetrine scintillanti dei grandi gruppi industriali che con le loro lungimiranti politiche commerciali fondate su di un black friday che dura 365 giorni l’anno, stanno completando l’opera di distruzione del piccolo commerciante delle nostre città e paesi.

Nel 2014 furono raccolte e depositate al Comune di Messina oltre 4000 firme di cittadini messinesi che chiedevano di mantenere in vita l’isola pedonale di via dei Mille: lettera morta. Da 17 anni l’Associazione Millevetrine, insieme a buona parte dei colleghi della via dei Mille chiede che tale pedonalizzazione venga resa definitiva, e nelle more, da 17 anni cura, organizza, e paga con risorse proprie o con il contributo degli sponsor, l’isola pedonale natalizia, con un successo di pubblico che non ha uguali in città in termini di affluenza in una strada dove non si stia tenendo un concerto di Tiziano Ferro o si stia trainando una Vara. Noi non organizziamo un “mercatino natalizio” come erroneamente riportato nella controdeduzione a noi rivolta, noi rendiamo godibili, visibili più di 180 tra le migliori vetrine della città, al contrario di come possono essere visibili a bordo di un auto e attraversando un corridoio di auto parcheggiate da entrambi i lati della strada, o di come le osservino per 330 giorni l’anno i coraggiosi pedoni che a tratti sono costretti a camminare su marciapiedi larghi appena un metro. Migliaia di messinesi vengono a Natale in via dei Mille anche solo per il piacere di passeggiare per 500 metri senza interferenze, barriere e/o rumori di motori, fumi di scarico, e perché no, fare shopping come lo si fa quando in vacanza andiamo in paeselli o metropoli nel mondo, raccontando al ritorno, estasiati, della civiltà degli altri, della mobilità sostenibile degli altri, dei centri commerciali naturali degli altri. Da anni diciamo che rendere definitiva la pedonalizzazione di via dei Mille significherebbe poter programmare, insieme all’Amministrazione, investimenti e risorse in opere fisse, durature, e non col vincolo della temporaneità natalizia. Migliaia di euro ogni anno, sono stati spesi per arredi e decori effimeri, mentre in un tale arco di tempo, probabilmente, ci saremmo ripagati interamente il costo di una riqualificazione profonda della via, compresi gli arredi: lettera morta anche questa.

In quale altra zona della città, o in quale altra città d’Italia, un’Amministrazione ha trovato un gruppo così nutrito di commercianti, sostenuti da migliaia di cittadini, che chiede di rendere pedonale la propria strada? Strada dove insistono 90 fra le migliori aziende cittadine, tutte di messinesi, che hanno dimostrato per 17 anni di sapersi organizzare, di volersi abbellire, di voler offrire un prodotto “commercio” degno della 13ma città d’Italia. Fino ad ora abbiamo quasi esclusivamente parlato dei commercianti, ma i cittadini e i residenti? Cosa ne pensano o cosa desiderano per la loro città e per la loro strada?
Noi possiamo argomentare ciò che ci risulta sulla scorta di 17 anni di esperienza, per gli apprezzamenti e gli incoraggiamenti ricevuti a perseguire il nostro obbiettivo: i messinesi (tranne quelli che non si separerebbero mai dalla loro auto e che quotidianamente, con le loro preziose auto, svolgono missioni vitali per il pianeta, tipo andare e venire da casa 4 volte al giorno in perfetta solitudine), i messinesi amano le isole pedonali funzionali e funzionanti, abbellite ed adattate al nuovo uso e non trasandate o solo svuotate delle auto, le usano in ogni momento libero della giornata e le userebbero per tutto l’anno e non soltanto per le feste comandate. Hanno apprezzato e continuano a farlo, un luogo restituito alle persone, ai bambini, ai nostri amici animali. Un spazio reinventato, un pezzo di città che dall’oggi al domani ridiventa un luogo di incontro, sotto casa. Verifichiamo inoltre la poca attenzione posta all’ampliamento delle piste ciclabili dentro il centro. Questo è un dato in controtendenza, infatti la crescita delle piste ciclabili oltre a essere davvero mobilità sostenibile, diviene elemento essenziale allo sviluppo e alla fruizione delle aree pedonali.

Siamo certi che, insieme al Consiglio Comunale, l’Amministrazione voglia tener conto del nostro contributo alla discussione e che non passi in secondo ordine il fatto che la via dei Mille è pedonale per vocazione e per passione, e che la stessa via, insieme ad altre zone del centro città che sentano come noi l’esigenza sociale e imprenditoriale di aggregarsi in Centri Commerciali Naturali, possa costituire una vera oltre che valida offerta commerciale a cittadini e turisti in fuga verso mete più attraenti. La piazza del paese è piena di persone e negozi, non di automobili e parcheggi. La via dei Mille è pronta”.

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