MESSINA. E’ stato un Sanremo strano, quello del messinese Alberto Urso. Posizione finale molto al di sotto delle attese nel festival 2020, il suo esordio in riviera (quattordicesimo su 23 partecipanti), con bassi punteggi nel voto espresso con coefficienti di “peso” differenti dall’orchestra (musicisti e coristi professionisti) del Festival, dal voto della sala stampa e da quello della giuria demoscopica (composta da un campione rappresentativo di 300 persone, abituali fruitrici di musica), ma alti nel voto da casa: il risultato, al festival di Sanremo è dato dal peso delle giurie, che è del 33% per la demoscopica e per la sala stampa, e del 34% per il televoto).

Qualche giorno dopo il “colpo di coda”: nella sola classifica del televoto, che rappresenterebbe il gradimento popolare, da chi cioè poi dovrebbe materialmente fruire delle canzoni, Alberto Urso arriva addirittura secondo. Perchè quindi la posizione di medio-bassa classifica? Secondo il metodo di voto, nelle prime due serate si è espressa solo la giuria demoscopica, nella terza solo l’orchestra e nella quarta solo la sala stampa. Solamente nella quinta e ultima serata si mescolano i voti del pubblico (con il televoto), dei giornalisti e della giuria demoscopica.

Sembrerebbe quindi che la canzone di Alberto Urso sia piaciuta al pubblico. E’ vero? No. Perchè a scorrere le classifiche di Spotify, cioò l’effettiva fruizione di una canzone, Alberto Urso risultava ieri intorno alla 74ma posizione, mentre il resto degli artisti di Sanremo, tranne qualche eccezione, occupa i primi trenta, quaranta posti. L’esordio in classifica una settimana fa, il 5 febbraio col 74mo posto (in una classifica degli ascolti dominata da Achille Lauro) e da quelle posizioni non si è schiodato per una settimana, con un picco intorno alla 60ma posizione, e un “abisso” alla 99ma il 7 febbraio.

Cosa vuol dire?  In soldoni,  che la canzone, per quanto canonicamente “sanremese”, quindi tranquillizzante, tradizionale, adatta al “bel canto”, non è stata particolarmente apprezzata dalle giurie.

Viceversa, da casa si sono precipitati in massa a mandare un sms per sostenerlo. Ma la canzone continuano a non ascoltarla.

 

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marika
marika
12 Febbraio 2020 18:55

Ma scusate Spotify è l’unico strumento per ascoltare la musica? Non mi pare…non tutti lo usano, io lo uso, ma la canzone di Alberto la ascolto tutti giorni e più volte al giorno anche sul mio cellulare perché l’ho comprata su iTunes e ho comprato anche il CD intero come molti. C’è ancora chi usa ascoltare i CD in macchina!!!! Non è che il successo di una canzone si vede solo da Spotify!