MESSINA. “Noi, come circoscrizione, nella delibera di organizzazione dei mercatini di natale in largo Seggiola abbiamo fatto specificare anche le categorie merceologiche che potevano essere messe in vendita”, mentre il Comune di Messina non sapeva cosa stavano organizzando a piazza Cairoli, la piazza principale della città nella festività più attesa dell’anno. È il sottinteso che il presidente della quarta circoscrizione Alberto De Luca lancia in una conferenza stampa che nasceva per esprimere la soddisfazione per l’approvazione della delibera sul decentramento amministrativo (con il ringraziamento ai 10 consiglieri che hanno votato favorevolmente), e rapidamente si è trasformata in una discussione sul “pasticciaccio di Natale”.

Accompagnato dal consiglio di quartiere praticamente al completo, De Luca ha lanciato un paio di frecce verso la caotica organizzazione delle manifestazioni natalizie. E non risparmia nessuno: né l’organizzazione (“Non basta pagare il suolo pubblico e poi piazzare schifezze “, tuona, con riferimento ai tendoni), né tantomeno il Comune, accusato di essersi totalmente disinteressato di cosa stesse nascendo a piazza Cairoli.

Poi è tempo di raffronti. «È giusto che si paghi occupazione suolo per le attività commerciali, ma allora perché ad ottobre, gli organizzatori del Messina Street Food non hanno pagato?». Circostanza confermata anche da Alberto Palella, presidente di Confesercenti, tra gli organizzatori della manifestazione. «Si, non abbiamo pagato perchè il Comune è co-organizzatore».

Effettivamente, la delibera di giunta che organizzava lo Street food fest era molto differente da quella delle manifestazioni di Natale. Se nella prima infatti si legge di “rilascio gratuito della autorizzazioni per l’occupazione suolo”, nella seconda è specificamente indicato che “il predetto patrocinio e conseguente esenzione del tributo da parte del Comune, non comprende le attività commerciali accessorie  all’iniziativa, gestite da privati”. La differenza, quindi, sta nel patrocinio concesso a Messina Incentro per l’organizzazione del Natale contrapposta invece alla co-organizzazione dello Street Food Fest.

Disparità che a De Luca non sono andate giù. Secondo il presidente di quartiere, “le installazioni artistiche potrebbero meritare l’esenzione del suolo pubblico, quando altre iniziative di carattere commerciale hanno avuto l’esenzione dalla Cosap”. Così come De Luca esprime perplessità sul fatto che a Palazzo Zanca non sapessero del pagamento del biglietto per accedere al controverso Giardino delle luci: «Ognuno si prende la responsabilità di quel che dice».

Al centro del dibattito anche lo stato della piazza, il cui decadimento, sostiene De Luca, è iniziato ai tempi di Franco Provvidenti e si è acuito con Renato Accorinti (“Ci sono baby gang e immigrati che bevono”, ha specificato), e in generale il criterio utilizzato per scegliere gli “arredi” in città, che andrebbero sottoposti al vaglio di una commissione decoro.  

 

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