MESSINA. «Due cittadini su tre non pagano la Tari». Ad annunciarlo, in conferenza stampa, è il sindaco di Messina Cateno De Luca, che ha presentato un report finalizzato alla ricerca di soggetti fantasma della tassa rifiuti, con le modalità di individuazione dei morosi e le strategie per il recupero degli importi evasi, che inizieranno con l’invio di un “questionario” a decine di migliaia di cittadini: per chi non risponderà è prevista una sanzione pari a 500 euro.

I dati sono allarmanti, con l’evasione che supera il 65% del totale (ben più del 40-50% previsto inizialmente), mentre gli evasori fantasma, quelli cioè mai inseriti nella banca dati, ammontano al 32%. Fra i morosi – spiega il primo cittadino – molti contribuenti “importanti” (anche qualcuno della sua Giunta, che poi ha regolarizzato la sua posizione, come rivelato dallo stesso De Luca un mese fa), che comportano un mancato introito nelle casse del Comune di 14-15 milioni di euro l’anno («C’è qualcuno che gira in Ferrari e non paga la Tari», commenta De Luca a fine conferenza, senza però entrare nel merito).

Una realtà che era già ben conosciuta, tanto da essere messa sotto la lente d’ingrandimento, a più riprese, anche dalla Corte dei Conti.

Fra i numeri che raccontano lo status quo, anche quelli sul costo medio della Tari: a Messina l’importo per nucleo familiare è di gran lunga superiore alla media, 402 euro considerando una famiglia di 3 persone in un appartamento di 100 mq, a fronte, ad esempio, dei 311 euro di Reggio Calabria e dei 306 di Palermo. La media nazionale? 295 euro. Eppure l’importo procapite – specifica il presidente di MessinaServizi – è perfettamente in linea con le altre grandi città (circa 190 euro a persona): il problema nasce dall’alta percentuale di evasori e contribuenti fantasma. In pratica, ogni utente che paga con regolarità il servizio paga anche per i suoi due vicini.

E se un terzo dei cittadini è desaparecido, altrettanti sono presenti nelle banche date ma risultano morosi. «I primi incidono sulla tariffa Tari, i secondi sulla qualità del servizio. Paradossalmente, a livello contabile, fa meno danno il contribuente fantasma», spiega De Luca. Il risultato complessivo? Si paga di più e si ha un servizio sotto la media.

Le strategie per recuperare i crediti? Si inizierà già nei prossimi giorni, con l’invio di una richiesta ad ogni soggetto individuato (circa 30mila cittadini) a presentare la dichiarazione di detenzione di ogni immobile suscettibile alla produzione dei rifiuti, ovvero di dichiarare se detentori i indicare le motivazioni per cui non risulta essere iscritto nell’elenco dei soggetti passivi. La richiesta, che dovrà essere inviata per raccomandata o Pec, conterrà anche l’obbligo di indicare la data di inizio di detenzione dell’immobile.

Si parla anche di evasione volontaria ed evasione involontaria: secondo le stime dell’Amministrazione, i cittadini che non hanno la possibilità di pagare sono solo il 10/15 per cento del totale, a fronte di circa il 20% (oltre agli utenti fantasma) che può pagare ma non paga, comprese parecchie utenze commerciali (con punte di 180mila euro l’anno). Per quelli che non ne hanno le disponibilità economiche è previsto l’avvio di borse lavoro comunali (una sorta di baratto amministrativo), che consentirà ai più indigenti di saldare il 50% del dovuto. «L’esenzione non c’è più. Chi non può pagare non va esentato, ma va messo nelle condizioni di saldare», spiega il sindaco, che si congeda con un altro annuncio: «Nonostante 12 milioni di investimenti la Tari non è aumentata. L’obiettivo per il 2021 è l’abbassamento delle tariffe: lavoriamo per ridurla di almeno il 30 per cento».

 

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments