MESSINA. Cinque locali della galleria Vittorio Emanuele sono stati messi sotto la lente d’ingrandimento da parte della Polizia municipale, ieri notte. I titolari delle attività sono stati denunciati per occupazione abusiva di suolo pubblico perchè, senza autorizzazione, utilizzano all’esterno sedie, tavoli, divanetti, piante, separè e grigliati di legno diversi gli uni dagli altri, con assenza di qualsiasi canone di uniformità estetica.

Non è la prima volta che i locali della Galleria Vittorio Emanuele subiscono denunce e sanzioni per aver occupato il suolo pubblico. Anzi, è una situazione che va avanti da anni e ciclicamente si ripete, con sommo scorno di chi dentro la Galleria ci lavora. Nel 2015, un gruppo di commercianti fece irruzione al Comune per protestare e avere un confronto.

Perchè lo stallo? Da anni, la galleria Vittorio Emanuele è un’incompiuta, in cui non è possibile procedere alla regolarizzazione delle occupazioni suolo e alla stesura di un regolamento comunale ad hoc per il sito, a causa della mancata costituzione del condominio dei residenti degli appartamenti che si affacciano all’interno del bene monumentale: situazione che va avanti da molto tempo, e impedisce di approvare un regolamento per lo sfruttamento delle aree per un conflitto di competenze (il Comune che è proprietario di tutto il piano di calpestio e della volta della Galleria).

Praticamente l’amministrazione comunale è proprietaria della Galleria, ma il condominio dell’isolato ha un regolamento del 1929, che vieta qualsiasi attività “molesta”. Il rilascio di concessioni all’interno di un condominio, secondo il regolamento comunale, è soggetta al previo nulla osta dei condomini o dell’amministratore. Che al momento (e da anni) non esiste.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments